E' questione di cuore

Ricolfi e la sintonia tra Pd e Forza Italia

 

«Di Maio è più pericoloso di Berlusconi», ha detto il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari. Per Luca Ricolfi, sociologo e professore di Analisi dei dati all’Università di Torino, l’analisi non dev’essere considerata eretica. Anzi. Come scrive in un articolo sul sito della fondazione Hume (www.fondazionehume.it) si tratta «di una frase di chi ha la forza di mettere da parte i sentimenti, e il coraggio di far prevalere il cervello».
Dando ragione a Scalfari, ammette quella che potrebbe essere l’unica soluzione possibile per governare: larghe intese tra Pd e Forza Italia?
«No, un governo Pd-Forza Italia non è l’unica soluzione. Anche un governo Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia è una soluzione possibile. Dopotutto un governo Forza Italia-Lega c’è già stato, e non è risultato catastrofico: semplicemente è stato mediocre come tutti gli altri governi della seconda Repubblica, paralizzati dai veti e incapaci di riformare il Paese».
Per molti, l’alleanza dem-azzurri è considerata un’idea indecente e si preferirebbe flirtare con i 5 Stelle. Un asse Renzi-Berlusconi su quali presupposti potrebbe reggere?
«Il punto di maggiore sintonia potrebbe essere la riduzione della pressione fiscale. Sfortunatamente sarebbero in sintonia anche su un altro punto: chiedere ulteriore flessibilità all’Europa, e rimandare alle calende greche la riduzione del debito pubblico».
Renzi è stato abbandonato sia da Giuliano Pisapia sia da Angelino Alfano. È rimasto da solo?
«Sostanzialmente sì. Formalmente no: ci sarà qualche penoso tentativo di creare due contenitori-cespuglio, uno alla propria destra (tipo Udc e simili), uno alla propria sinistra (tipo radicali-verdi-socialisti). Ma non porteranno molti voti, ma assicureranno solo qualche seggio ai notabili dei micro-partiti».
La minoranza Pd spinge per un passo indietro di Renzi, mentre Gentiloni sta raccogliendo sempre più consensi. L’attuale premier potrebbe essere una soluzione per ricompattare il centrosinistra?
«Forse Gentiloni potrebbe risolvere un problema politico, ma non credo accelererebbe il percorso delle riforme, che a mio parere è stato più incisivo (o meno lento) sotto Renzi».
La leadership di Renzi per molti è al capolinea. Ma c’è anche chi – come Massimo Cacciari – sostiene che l’unica sua possibilità sarebbe costruire un partito personale come ha fatto Macron.
«Per costruire un partito personale bisogna non essersi bruciati prima. Inoltre è bene aver studiato, avere alle spalle esperienze professionali vere, possibilmente di alto livello. Come ha notato saggiamente Lapo Elkann qualche giorno fa, Macron – oltre ad essere nuovo – aveva tutte le carte in regola, Renzi no. Renzi ha molta energia, poca cultura, nessuna umiltà».
Il Rosatellum, voluto dal Pd, non è stato un suicidio visto che le alleanze sono praticamente tutte naufragate?
«È stato il suicidio perfetto. Ma è la maledizione della legge elettorale: chi la cambia per aiutare se stesso, finisce per aiutare l’avversario».
La sinistra-sinistra si è riunita attorno a Grasso. Crede che potrà far male al Pd? O dialogare coi dem dopo il voto?
«La lista Grasso farà più male ai 5 Stelle che al Pd, e dopo il voto farà opposizione dura e pura».
Il Pd, secondo i sondaggi, è ai minimi storici, mentre il centrodestra è in ascesa. Renzi che fine farà?
«Non penso che il Pd prenderà solo il 20%, più facile che, con i cespugli, stia in prossimità del 30%. Quanto al futuro di Renzi non lo so: il ragazzo è sufficientemente scavezzacollo da risultare imprevedibile».

Intervista pubblicata su QN del 9/12/2017

Rosalba Carbutti

Twitter: @rosalbacarbutti

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