VINCA FIRENZE. CON LA SQUADRA TRASVERSALE

C’È UN RISULTATO sicuro che deve uscire dalle urne: deve vincere Firenze. La nostra città, stando alle proiezioni partiti-candidati, potrebbe portare in Parlamento una squadra trasversale ben nutrita. Più di sempre. E più giovane e si auspica agguerrita. Un bel segnale, al di là di quello che diranno le scelte lunedì pomeriggio.
La città ha bisogno di attenzione costante: da Roma non ci si può più ricordare solo ogni tanto di quanto Firenze abbia necessità di rinnovarsi e rilanciarsi. Non è più tempo di iniziative spot. Di fondi da elemosinare con i pellegrinaggi capitolini.
L’asse con gli organi centrali non può essere occasionale e di parte, ma deve essere solido. Il lavoro di pressione continuo per fare di Firenze una priorità. C’è bisogno quindi che i parlamentari fiorentini rappresentino una squadra compatta, che gioca per l’interesse collettivo dei fiorentini. Così facendo volgeranno il loro compito da senatori e deputati, anche al nobile obiettivo di rialzare la città e potranno creare un rapporto col territorio ben più saldo di quanto l’assenza di preferenze limiti di fatto. Il regista della squadra dei parlamentari fiorentini potrebbe essere un ‘esterno’, ma fino ad un certo punto: il sindaco Renzi, protagonista ormai indiscusso della scena nazionale. E allora, quando brindisi e battesimi parlamentari saranno passati, si crei un circuito virtuoso tra neoeletti e sindaco per capire, passo dopo passo, di cosa la città ha bisogno. Alcuni capisaldi sono già noti: aeroporto, tav, tramvia, Maggio. Crisi del lavoro. Area metropolitana.
L’AEROPORTO Vespucci è stato declassato come se non fosse bastata la palude di rinvii in cui è affossato da anni. La nuova pista? Tutto rinviato dopo il voto, così ha sentenziato la maggioranza in Regione. E così la discussione del famoso Pit, il piano territoriale, è stata messa in naftalina. Così che, eventualmente, il sindaco di Sesto fiorentino Gianassi avrà ancora un po’ di tempo per piazzare, qua e là nella piana, un bel po’ di maxi manifesti, contro la realizzazione della ‘parallela-convergente’.
LA CITTÀ attende di sapere cosa ne sarà della Tav. Il sottoattraversamento dovrebbe portare un tesoretto compensativo nelle casse di Palazzo Vecchio di cui ancora non si è vista traccia. Mentre la magistratura farà la sua parte, che ne sarà dei lavori avviati?
LA PRIMAVERA dovrebbe portare il via libera ai cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia. Una città che vuol essere moderna non può prescindere da una rete di trasporti integrata. Il traffico cittadino, al di là dell’efficacia dell’onda verde semaforica, ha necessità di avere alternative valide. La linea 1 ha dimostrato di essere utilizzata e apprezzata. Se i problemi finanziari sono stato superati con l’aiuto della Cassa depositi e prestiti grazie all’abnegazione di Palazzo Vecchio nel trovare fondi per chi deve costruire i binari, bisogna dare certezze di continuità ai lavori che metteranno a ferro e fuoco quartieri come Novoli e Rifredi.
IL MAGGIO, con i suoi conti in rosso, è ogni giorno o quasi sui giornali. L’obiettivo del pareggio di bilancio avrebbe del miracoloso. Intanto c’è da pensare alla conclusione dei lavori al nuovo Teatro dell’Opera all’ex Leopolda. Bello bellissimo, ma in mezzo a cantieri che al momento non decollano più. I soldi per la torre scenica? Più volte annunciati. Quata parziali, ma non basta. La vendita del teatro Comunale? Per ora solo sulla carta.
LA QUESTIONE lavoro ha nell’area fiorentina una peculiarità: investe, spesso, produzioni di eccellenza, uniche. Un esempio su tutti: la Richard Ginori. L’altro giorno i lavoratori sestesi sono tornati in piazza (stavolta davanti al Battistero) insieme ai colleghi della Seves per gridare quanto l’incertezza del futuro mini famiglie e l’avvenire dei giovani. Poi ci sono le migliaia di piccole imprese, specialmente nel mondo dell’artigianato, che sono con l’acqua alla gola per tasse e burocrazia.
DA FIRENZE è stato lanciato il laboratorio per la creazione dell’area metropolitana con la conseguente limitazione se non cancellazione dell’ente Provincia. Un «distretto» metropolitano potrebbe sveltire processi decisionali e migliorare il rapporto con le imprese. Tutto si è arenato anche se i presupposti erano quelli dell’efficienza.
E ALLORA ai potenziali parlamentari di dopodomani (da Elisa Simoni, Luca Lotti e Dario Nardella e Rosa Maria di Giorgi a Marisa Nicchi e Alessia Petraglia; da Alessio Bonciani a Angelo Pollina; da Gabriele Toccafondi ad Achille Totaro, da Alfonso Bonafede ad Alessandra Bencini per citarne alcuni) chiediamo di mettere al primo posto in agenda Firenze. E di rapportarsi quanto prima col territorio e col sindaco per portare la città in vetta alle priorità nazionali.