‘Il bacio: un morso addomesticato’
Lo scrive Antonio Castronuovo nel suo libro, Rovi. Lo trovo una sintesi che svela i labili confini tra dolcezza e aggressività, tra tenerezza, il bacio, e lotta, il morso. Qualche giorno fa su facebook l’aforisma di Castronuovo era abbinato a una fotografia di due cavalli, dove uno baciava l’altro sul muso. Sì, proprio come fossero due esseri umani. La bocca del cavallo che baciava il compagno appena sopra il naso era chiusa e piena, una bocca carnosa verrebbe da dire! Lo stampava quel bacio sul naso dell’amico! Con tanto di occhi socchiusi che, con le ciglia grigie (era un grigio ‘il baciante’), sprigionavano ancor più dolcezza, quella che impregna tutte le manifestazioni di affetto e basta. L’altro, invece, un sauro con una grande lista bianca e asimmetrica sul muso, se lo prendeva tutto quell’inusuale gesto che gli schiacciava la narice, con le orecchie un po’ indietro però. Strana manifestazione anche per lui quella…
Insomma, i cavalli lo sappiamo tutti, non hanno slanci di affetto simili ai nostri o ad animali domestici come il cane e il gatto. Dobbiamo cambiare registro per comprenderli. Ti guardano, vengono incontro, nitriscono quando arrivi, si fidano di te nel seguirti, accettano di starti vicino, non parlano, non scodinzolano, non ti leccano per affetto. Ma lo dimostrano in base alla propria natura. Però il ‘bacio equino’ mi ha fatto proprio pensare a uno passo, anche se di un istante, quello per immortalarlo, del cavallo verso l’uomo. E per me quell'immagine dice ‘so fare anch’io qualcosa che tu riconosci subito e, proprio perché sono io, questo aforisma è ancora più chiaro e azzeccato’. Addomestichiamoci di più, ce n’è davvero bisogno.