A cavallo… della Loira
Loira. La terra dove visse e morì Giovanna D'Arco, ma anche dove il genio di Leonardo da Vinci passò gli ultimi tre anni della sua vita. La prima era una paladina, una mistica guerriera che salvò la città di Orlèans dagli invasori inglesi in una battaglia più di spirito che di armi, una vittoria guidata da Dio dicono molti testi. In questa deliziosa cittadina francese l'eroina, ovviamente a cavallo, è ovunque. Per terra, raffigurata con stendardo e al galoppo, nelle tonde placche di ottone che delimitano strisce pedonali e parcheggi, nella piazza centrale, dove la Pulzella d'Orlèans è in sella è una enorme statua che domina lo spazio, e nella imponente cattedrale gotica della città , quella di Santa Croce, dove colei che fu processata per eresia e bruciata viva a Rouen il 30 maggio 1431 è rappresentata nelle vetrate della chiesa... come chi salvò Orlèans.
E poi Leonardo, le sue invenzioni le stanze e giardini, e il castello di Clos Lucè, ad Amboise. I suoi pensieri, sparsi per il parco a lui dedicato, tra musica e installazioni interattive, aleggiano nell'aria: "La semplicità è la più grande sofisticatezza", "Verrà un tempo in cui considereremo l'uccisione di un animale con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo", "Sì, come il ferro s'arruginisce sanza esercizio così lo 'ngegno sanza esercizio si guasta". Pittore, scultore, ingegnere, filosofo, scienziato, anatomista, musicista, inventore... Entrare nella vita di questo personaggio è un viaggio. Il castello dove visse è una piccola perla, ma per me uno dei più affascinanti della Loira perché minuto, rispetto a molti altri, giganteschi, lussuosi, bellissimi sì: da Chauomnt-sur-Loire, fatto costruire nell'X secolo da Oddone I, conte di Blois, e "casa" di Caterina de' Medici, Nostradamus, Benjamin Franklin, al castello reale d'Amboise, il teatro della congiura che diede il via alle guerre di religione francesi nonché la più imponente fortezza medievale della Loira trasformata (qui si trova la tomba di Leonardo), e quello di Villandry, uno degli ultimi grandi castelli rinascimentali, con i suoi giardini allegorici, quasi magici.
In alcuni di questi castelli è possibile fare degustazioni di vini della regione, corsi di cucina medioevale o semplicemente assaggiare i cibi di allora nelle antiche ed enormi cucine restaurate per far rivivere l'atmosfera di tempo, ma anche i profumi, via privilegiata per arrivare in altri luoghi lontani secoli. E cosa c'è di più affascinante che arrivare a cavallo, ad esempio al castello di Chambord, casino di caccia scelto da Francesco I nel 1519 nonché progetto architettonico di grande ambizione: una nuova “meraviglia del mondo” destinata a rendere immortale il suo costruttore che passò infatti alla storia come il “principe architetto”. Questa dimora porta con sé la spettacolare testimonianza delle sue due passioni: la caccia e l'architettura. Per scoprirlo, bisogna addentrarsi all'interno di una foresta densa e selvaggia, a cavallo ovviamente, e scoprire al suo interno questo gioiello architettonico intatto. Tutto da visitare, con i nostri destrieri che ci attendono fuori dalle mura. Il racconto sul numero di Cavallo Magazine in edicola a fine ottobre, per entrare nella fiaba...