Se la verità la dice il cavallo
Tempo fa ho conosciuto una persona che, già da lontano, sentivo mi sarebbe piaciuta. L'ho intervistata per un programma che Cavallo Magazine aveva su Class Horse Tv fino a qualche tempo fa. Avete presente quelle persone che incontri e, in pochissimo tempo, ri-conosci? Ti accorgi subito di parlare la stessa lingua, capisci molto di più di quello che le parole dell'altro dicono, e la comunicazione è semplice, tanto facile quanto profonda ed esatta, fine.
Così, dopo la puntata tv, io e Alexandra Rieger ci siamo scambiate il numero di telefono con l'idea di rivederci presto, magari dove vive lei sul Lago di Garda e ancora meglio in occasione di uno dei suoi seminari di cui mi aveva parlato affascinandomi, raccontando anche in trasmissione come e perché il cavallo aveva cambiato la sua vita, aiutandola a guarire l'anima. Ma cosa significa poi guarire l'anima? Forse, "semplicemente" (ma tra molte più virgolette), diventare ciò che si è, come diceva Friedrich Nietzsche, cioè fare della propria vita quello che si vuole davvero fare. Sembrerebbe la cosa più semplice ma ognuno di noi sa che non lo è affatto. Ricordo uno dei due cameraman di Class, finita la puntata mi ha detto con in faccia un'espressione di bambino: "Non avevo mai visto il cavallo da questo punto di vista... è meraviglioso". In effetti, non ci si immagina cosa sia lavorare in questa direzione con Alexandra e con i suoi cavalli finché non ci si avvicina a "loro", animali e luogo incluso, finché non si va, finché non si prova.
Un lavoro, tanto intenso quanto faticoso e luminoso insieme, nel quale ri-trovare se stessi, ri-svelare i propri desideri autentici e quindi i propri talenti e la volontà e la fede per realizzarli oltre le paure e i blocchi che ci limitano, molti dei quali inconsci e quindi invisibili alla coscienza. Allora poco tempo dopo il nostro primo incontro ho telefonato ad Alexandra, l'ho raggiunta al Garda e ho partecipato al primo (di sette, ma allona non immaginavo avrei continuato) seminari Raidho Healing Horses, arrivando in questo luogo incantato, sopra Toscolano Maderno, di cui avevo visto solo fotografie e video.
In questo percorso di ritorno verso di sé, che molti di noi scelgono di fare attraverso diverse strade questa con i cavalli è davvero inedita, anche per me che ci lavoro e so di tanti progetti e iniziative, e sorprendentemente efficace. La guarigione dai nostri condizionamenti attraverso l'aiuto del cavallo che, grazie alla sua presenza, semplicità e saggezza del corpo, riesce a essere un mentore paziente ma incapace di essere accomodante con tutto ciò che in noi e nelle nostre azioni non è autentico, facendocelo vedere con le sue azioni, che sono anche l'indifferenza, o re-azioni ai nostri messaggi non verbali. Ogni volta che non siamo nella nostra verità, e quindi presenti, chiari, calmi e sciolti, questo animale ce lo dice chiaramente e non riusciamo a fare quello che, un bambino, riuscirebbe a mettere in atto senza nemmeno pensare. Appunto. E' qui, infatti, nel pensare da “adulto” e non sentire “da bambino”, che c'è molto su cui lavorare per tanti di noi, con il prezioso e nuovo aiuto di questi compagni con coda e criniera.
Se il cavallo - oltre ad atleta, animale da turismo equestre o da compagnia che già svolge la sua funzione terapeutica in ogni sua versione verso tutti gli esseri umani che ne sono attratti - fosse riconosciuto formalmente nella società anche con questo valore concreto e oggettivo a livello terapeutico, quale trainer capace di allenarci nel "diventare ciò che siamo", non sarebbe bellissimo e soprattutto di fondamentale importanza "utilizzarlo"? Avendo provato questa esperienza, illuminante e forte, io dico di sì.