Come mai quando è un prete a compiere abusi sessuali i giornali pubblicano nome, cognome, indirizzo e, tanto per essere sicuri, anche una bella foto del soggetto e invece, quando attiene a un laico, vi limitate a mettere le sole iniziali e a volte neppure la località, con la scusa di “proteggere il minore”?  Abele Foiadelli, Mozzo (Bergamo)

Proteggere il minore è sempre il primo obiettivo, anche se altrettanto importante è contribuire a far sì che la società si difenda da chi si rende colpevole di un simile, odioso reato. Non sono i mass media a emettere verdetti. I giornalisti raccontano l’evolversi delle vicende di cui vengono a conoscenza attraverso fonti ufficiali e non. La ragione per cui spesso ci si limita a utilizzare le iniziali del pedofilo la sottolinea lei stesso: la tutela del minore. Una protezione che va sempre garantita. Nel caso dei sacerdoti coinvolti in questo genere di reati mi preme sottolineare che non vi è alcun tipo di accanimento e, in particolare, viene meno il rischio di identificare la vittima. Ed è questa la ragione per cui il nome, una volta appurati i fatti, può essere scritto per esteso. [email protected]