I rigori si sbagliano. Non solo su un campo da pallone, ma nella vita di tutti i giorni. Sembra facile, cosa fatta, eppure salta tutto. A volte non è nemmeno colpa nostra, ma subentra un imprevisto, qualcosa che non avremmo mai immaginato, un’inezia, un piccolissimo particolare all’apparenza innocuo e… in un istante va tutto all’aria. Eppure eravamo a un passo dall’obbiettivo… forse eravamo talmente convinti di avercela fatta che, proprio per questo motivo, abbiamo fallito. Sottovalutazione, superficialità, leggerezza? Mah, di certo non basta nemmeno avere classe, perché anche i geni inarrivabili un rigore, almeno uno, nella loro vita l’hanno sbagliato. La cosa brutta quando capita è che poi non ce lo si dimentica più. Ogni tanto torna in mente, anche a distanza di anni e la domanda è sempre la stessa: ma come ho fatto? Risposte possibili mille, alcune francamente trascurabili. E chiederselo è un buon segno? Da un lato significa che di errori importanti non se ne sono stati fatti in abbondanza. Se si fossero sommati, si finirebbe per dimenticarli, tranne i più clamorosi, s’intende. D’altra parte se i rimpianti si contano sulle punta della dita è evidente che di opportunità non se ne sono avute troppe. Da giovani ci si può rifare, ma dopo la fatidica ‘certa età’?

A ben guardare i bivi di fronte ai quali dobbiamo scegliere da che parte stare sono continui. Sul lavoro a chi non è accaduto di avere capito (troppo tardi…) che sarebbe stato meglio fare altro e di avere mancato l’occasione della vita? E in amore? Non ne parliamo. Quante volte dovremmo tacere e abbiamo l’occasione per farlo, eppure parliamo? O, viceversa, dovremmo parlare e taciamo? Capita e continuerà a capitare. Una cosa è certa: di solito quando si sbaglia un rigore è colpa soltanto nostra. Certo, gli altri ci possono mettere del loro, ma l’ultima parola è solo la nostra e se sbagliamo non dobbiamo lamentarci o dar la colpa a questo o a quell’altro. Ne capiteranno altri e bisogna credere che non falliremo più. Anche se sappiamo che non è vero.  I treni passano e diventa inutile inseguirli. Meglio sarebbe non pensarci troppo o salire al volo sul prossimo che prima o poi passerà. Non sarà lo stesso, ma l’importante è rinnovarsi. E in ogni caso, come sempre, nessun rimorso.