Probabilmente è strategia perché se fosse tutta farina del loro sacco ci sarebbe davvero da stupirsi. Probabilmente qualche spin doctor li spinge a essere così come sono per piacere ai loro elettori, anche se il calo dei consensi è evidente, ma non quanto dovrebbe bastare per evitare di doversene occupare. Non c’è solo Calderoli a dare lustro alla Lega, ma anche altri rappresentanti minori che riescono ad aprire bocca e a dire oscenità tali da far rabbrividire il più alticcio degli avventori di qualsiasi bar della Val Brembana . Ai microfoni de La Zanzara su Radio 24 (programma autentico, ma in parte colpevole di fare audience dando spazio anche a simili personaggi) il senatore del Carroccio Sergio Divina se n’è uscito con una sparata che si commenta da sola: <Un figlio te lo tieni gay come ti tieni un figlio deficiente o cretino, ogni famiglia ha le sue disgrazie>. Troppo facile e intuibile la disgrazia che accomuna gli italiani, in primo luogo gli elettori del partito del Senatùr costretti a sorbirsi leader di questo calibro e, ci si augura, a doversi un po’, almeno un po’ vergognare di continuare a sostenerli. E’ un paese imbarazzante il nostro, ma soprattutto oramai privo di qualsiasi riferimento culturale. Da liceale ricordo che di fronte a uscite così sciatte e banali come quella di Calderoli o del suo collega Divina sarebbe venuto spontenaeo a molti, non solo al sottoscritto, ricordare Edmond Rostand e il monologo  del Cyrano de Bergerac nel quale egli replica con ineguagliabile stile alla gratuita offesa che gli è stata rivolta in quanto ‘portatore’ di un grande naso. E Cyrano spiega al poverino come avrebbe potuto essere molto più efficace usando altre parole. Ma oggi parlare di figure retoriche può apparire lesivo della dignità leghista… Pare di sentirli parlare dei soliti discorsi degli intellettuali disfattisti, mentre loro sono autentici, vicini al sentire della gente… Pare di sentirli con quella loro aria di genuinità padana, salvo poi scoprirli attenti e molto, molto sensibili alla bella vita non necessariamente romana… E la base, gli elettori come reagiscono? Siamo davvero caduti così in basso? Di certo siamo nell’era delle tre i e tre aggettivi sono facilmente individuabili per definire i senatori leghisti in questione. Poi, per chi l’avesse dimenticato o non l’avesse mai letto, ripropongo il monologo del Cyrano e, nel caso lo trovaste ‘noioso e datato’ (sob), almeno non perdetevi la riga finale che liquida in poche parole il duo di cui sopra.

VALVERT: (…) Voi… voi avete un naso… ecco… un naso… molto grande.

CYRANO (con aria grave): Sì, molto… Tutto qui? E’ un po’ poco, ragazzo mio! Ce n’erano di cose da dire sul mio naso – diamine! – e di toni da sfoggiare! Per esempio, vediamo: Aggressivo: “Io, signore, se avessi un naso simile, me lo farei tagliare!”. Amichevole: “Certo che quando bevete vi si immerge nel bicchiere! Fatevene fabbricare uno su misura!”. Descrittivo: “E una montagna, un picco, un promontorio!… Ma che dico, un promontorio? E’ una penisola!”. Curioso: “A che vi serve questo affare smisurato? Da scrittoio signore, o da scatola da lavoro?”. Grazioso: “Amate a tal punto gli uccelli che paternamente voleste preoccuparvi di offrire un trespolo alle loro zampette?”. Truculento: “Ditemi, signore, quando fumate, il naso vi fa da cappa del camino? E i vicini non gridano al fuoco?”. Previdente: “Fate attenzione, con tutto questo peso voi potreste cadere faccia per terra!”. Tenero: “Metteteci sopra un parasole che gli preservi quel suo bel colore!”. Pedante: “Pare che l’animale che Aristotele chiama ippocampelefantocammello pesasse quanto il vostro naso!”. Cavalleresco: “Cos’è quest’uncino, una nuova moda? Comodo per appenderci il cappello!”. Enfatico: “Che naso! Nessun vento può fargli venire il raffreddore ad eccezione del maestrale!”. Drammatico: “Quando sanguina, sembra il Mar Rosso!”. Ammirato: “Che splendida insegna per un profumiere!”. Lirico: “E’ una conca. Potreste farci il bagno!”. Semplice: “Quando si può visitare il monumento?”. Rispettoso: “Certo che voi ne possedete di beni al sole!”. Ruspante: “E che è un naso questo? Andiamo! O è un rafano gigante o un melone nano!”. Militare: “Puntate!”. Pratico: “Giocatevelo al lotto. E’ una bella puntata!”. Oppure, facendo il verso alla tragedia greca, piangendo: “Ecco il naso che ha distrutto l’armonia di questo viso! Guardatelo, il traditore! Ne arrossisce di vergogna!”.

Ecco quante cose, mio caro, avresti potuto dirmi se solo avessi un briciolo di cultura o di spirito. Ma di spirito, tristissimo individuo, tu non ne possiedi un atomo. Quanto alla cultura, poi non ne hai abbastanza da mettere insieme più di sette lettere quelle cheformano la parola cretino!