Faccio parte di quei 9 milioni di italiani che ieri sera hanno visto <La grande bellezza>. E non ho dormito poi tanto, solo un pochino perché il film mi è sembrato a tratti lento. Un capolavoro da Oscar? Se l’ha vinto, sì, gli attori poi tutti bravissimi. Comunque, un gran bel film. Anzi un gran bel pugno nello stomaco. A tratti ci ho trovato un po’ di Fellini in quei personaggi stralunati, un po’ di Satyricon in quelle feste sguaiate, anche Ettore Scola de La terrazza (1980) mi è venuto in mente quando i protagonisti si trovano nell’attico vista Colosseo a massacrarsi a parole. E poi ci ho visto un po’ di ammiccamento al botteghino in quel surplus di nudi femminili. Insomma un film come non se ne vedeva da tempo. Impietoso. Senza speranza. Perchè diciamolo, i protagonisti sono tutti un bel po’sfigati. Degno ritratto, si dirà, dell’Italia di oggi, della società di oggi. In primo luogo ho pensato <Ma che bella immagine del Bel paese diamo all’estero>. Poi mi sono chiesta: <Ma siamo davvero così?>. Siamo davvero così delusi, così paurosi, così superficiali, così piccoli dentro, con tanto passato alle spalle e niente davanti? Le donne poi sono quelle che ne escono più a pezzi. Piccole arriviste alle spese di un partito, piccole tout court (la nana), fedifraghe, incapaci di accettare il tempo che passa ( la Ferilli ,anche se con l’aria un po’ imbalsamata, è molto brava e non si capisce perchè nelle fiction televisive sia invece statica e poco credibile), becere comari, ragazzotte dallo spogliarello facile. Non si salva nessuna. E nessuno. Vorrei sapere cosa ne pensano i giovani e le giovani. Se concordano con questa immagine di persone senza speranza.

Se dovessi cambiare titolo al film lo chiamerei <L’Italia non è un paese per giovani>. E non è un pensiero consolante.