IL POTERE DEL BELLO. Esiste? Non ci sono dubbi. Lo dimostrano alcuni dati significativi sul numero dei visitatori e sugli introiti provenienti dalla sola vendita dei biglietti a Firenze, ad esempio: il museo più amato è  quello degli Uffizi con 1.766.692 visitatori e introiti per 8.639.244 euro, seguito a ruota da Accademia (1.252.508 visitatori–6.443.739 euro) e poi dal circuito dei musei di Pitti (714.223 visitatori–2.316.336 euro). 

E’  DELLE ULTIME ore la notizia che il biglietto d’ingresso delle gallerie statali abbia subito un aumento: il bello… costa. Ma almeno sono tornati godibili sotto le stelle, una volta a settimana – per coloro che, costretti dalla routine o dai ritmi di lavoro, non riescono ad ammirare i gioielli di casa propria – i musei fiorentini. E non solo. La Galleria gli Uffizi, tempio di “Venere che nasce dalle acque” di Botticelli e del “Tondo Doni” di Michelangelo, prolunga fino al 27 settembre l’orario di visita alle 22, ogni martedì fino alla fine di settembre. Chi volesse godersi il “David” di Michelangelo in notturna e gli altri tesori custoditi nelle sale dell’Accademia, può farlo sempre il martedì sera (dalle 19 alle 22 a pagamento) e gratis l’ultimo giovedì del mese. Inoltre Opera ripropone, fino al 25 settembre, gli “Aperitivi ad Arte” nei tre maggiori musei statali fiorentini: il mercoledì all’Accademia, il giovedì agli Uffizi e (dal 6 agosto) anche al Bargello ogni martedì (per tutti l’orario è dalle 19 alle 22, con l’ultimo ingresso alle 21,30 – info www.polomuseale.firenze.it). Solo un piccolo esempio, un invito rivolto a chi le città turistiche le abita. Onori ed oneri.

COME SOSTENEVA, convintissimo, l’allora soprintendente  Antonio Paolucci, già ministro per i Beni culturali, oggi direttore dei Musei Vaticani, “se hai l’amante e non vuoi incontrare qualcuno che conosci, vai agli Uffizi”. La dura verità. E questo vale per i cittadini di qualsiasi città culla dell’arte del Belpaese e per qualsivoglia museo. Forse è arrivato il momento di smettere di trascurare le nostre “cose”,  per andarne a vedere altre – magari meno belle – che però si trovano un po’ più in là. Cerchiamo di afferrare al volo la proposta di ministero e soprintendenze trascorrere una notte d’amore sotto le stelle. O fra i capolavori.