Firenze, 5 marzo 2016 – Ci sarà un perché. Deve esistere un motivo se ogni volta che un amico viene in visita a Firenze ti chiede con non celata bramosia: “Ma il Corridoio Vasariano si può vedere?”. E non c’è vip internazionale (dalla coppia Catherine Zeta Jones / Michael Douglas a Sir Elton John e perfino il satanico Marilyn Manson, con tanti capi di Stato e imperatori) capace di resista alla voglia del tour che oggi inizia dagli Uffizi e termina al Giardino di Boboli, davanti a quel meraviglioso scrigno che è la Grotta del Buontalenti. Per via della ristrettezza del corridoio e per esigenze di protezione delle opere, al momento il Corridoio Vasariano può essere visitato solo su appuntamento in un gruppo guidato da concordarsi con la segreteria della Galleria degli Uffizi. Oppure in casi eccezionali vagliati dal Ministero e dal Polo museale fiorentino.

Ma qual è il segreto del richiamo esercitato da questoantico percorso sopraelevato che in realtà – nella sua interezza-  collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando per la Galleria degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio? Il panorama mozzafiato? Oppure la sua lunga storia, disseminata di gustosi aneddoti fino all’epoca moderna (Mussolini, ad esempio, fece realizzate due finestre sull’Arno,  in occasione della visita ufficiale di Hitler (maggio 1938) per stringere l’Asse fra Italia e Germania). Magari la ricca collezione di dipinti? Oppure la Galleria degli autoritratti

Fatto sta che il camminamento costruito in soli 5 mesi per volere del granduca Cosimo I de’ Medici nel 1565, in occasione del matrimonio tra il figlio Francesco e Giovanna d’Austria, dall’architetto Giorgio Vasari, che già aveva realizzato  degli Uffizi, resta una delle mete più ambite da turisti e fiorentini. Un sogno difficilmente realizzabile. Pochi custodi a disposizione del Polo museale fiorentino per un ambiente a rischio che richiede un controllo millimetrico.

A scanso di equivoci, per evitare che questo polo di attrazione continui a esercitare il suo benefico richiamo, il Corridoio Vasariano verrà (pare) trasformato in un’ autostrada pedonale aperta tutti ai visitatori degli Uffizi (su un vecchio progetto dell’ex ministro ed ex soprintendente Antonio Paolucci), che usciranno così da Palazzo Pitti. La notizia anticipata dall’architetto Antonio Godoli degli Uffizi a margine di una conferenza stampa, è stata confermata dal  direttore della prima Galleria fiorentin, Eike Schmidt, supermanager con responsabilità anche su Palazzo Pitti. Non c’è ancora una data per l’apertura del nuovo passaggio, né i tempi per la sua realizzazione, l’architetto Godoli parla di “fine anno”: certo è che, se il progetto andrà avanti, sarà necessario lo spostamento delle centinaia di ritratti che si trovano alle pareti del suggestivo camminamento e che comprendono anche opere di autori del Novecento. “Gli architetti sono al lavoro”, dice il neodirettore teutonico,che non nasconde alcune difficoltà a portare a termine l’operazione. Due fra tutte: prevedere delle uscite di sicurezza in prossimità del Corridoio Vasariano e di assicurare il collegamento effettivo a Palazzo Pitti, in quanto attualmente il percorso conduce o a degli uffici della soprintendenza o direttamente al Giardino di Boboli,sul quale si affaccia Palazzo Pitti.

Quindi alla domanda: “Ma il Corridoio Vasariano si può visitare?”, meglio rispondere con un enigmatico sorriso, Stile Gioconda.

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