L’amore al tempo della guerra
Seduti in fondo ad un sottoscala a Hebron. La citta di Abramo, la città divisa in due tra israeliani e palestinesi. E’ notte, tutto intorno un gran silenzio. Le mani di Rania cominciano a sudare, un leggero tremolio, paura, imbarazzo. Accanto a lei il suo amore: David.
Il palpitare di Rania è talmente forte che le gira anche la testa e la panchina in fondo al sottoscala sembra non reggerla più, come se non esistesse, come se fluttuasse travolta nel vortice dell’amore. Ad un tratto Rania perde il controllo del proprio corpo fulminata dal sorriso di David. Le labbra tardano ad incontrarsi ma ad un tratto l’uomo prima la sfiora con una mano e poi la bacia lentamente. I dubbi e la paure di Rania svaniscono travolta dalle bocche che si incontrano ripetutamente in quella notte primaverile.
Le labbra dei due giovani continuarono a giocare a lungo come se tutto intorno fosse perfetto, come se nulla potesse interrompere quel magico momento inconsapevoli delle conseguenze di quell’incontro. David, ebreo, vuole sposare Rania una ragazza palestinese, ma non può per via di una legge assurda che vieta ad un cittadino israeliano di sposarsi con una cittadina palestinese, pena la perdita della cittadinanza.
David è fortemente legato alla sua terra, ai valori che gli ha trasmesso il padre morto durante la prima intifada. Ha ereditato il terreno che suo padre aveva coltivato ogni giorno. L’amore però non dovrebbe avere limiti, non dovrebbe avere confini, è un diritto che nessuna legge dovrebbe negare. Nel 2012 la Corte suprema israeliana ha confermato la legge parlamentare del 2003 che vieta i matrimoni misti. I palestinesi che diventano cittadini israeliani tramite matrimonio sono una minaccia per la sicurezza dello Stato. “Rispettare i diritti umani non vuol dire accettare un suicidio nazionale”; queste le motivazioni della sentenza.
David e Rania uniti nell’amore. All’orizzonte la guerra tra Israele e Palestina. Un conflitto incerto connotato da un’unica certezza: Rania vuole sposare il suo uomo. Non ne avrà il tempo colpita a freddo dal mitra di un soldato israeliano. I piedi rigidi come scope, trainati a slitta, lasceranno sull’erba il segno di un piccolo binario. Tutto intorno lacrime e orrore.