Droni rimarranno in Afghanistan dopo il ritiro delle truppe
Ha un nome straniero. Si chiama Bramor ed è il drone di ultima generazione in Afghanistan al fianco dei militari italiani schierati con la coalizione militare internazionale Isaf. E’ un mini Unmanned Aircraft System (UAS), un aereo telecomandato con apertura alare di 2 metri e trenta, 4 chili di peso, in grado di volare quasi tre ore. Vigilerà, con la sua sofisticata strumentazione, i nostri uomini impegnati con le forze governative nella pacificazione del paese e nella lotta contro gli “insurgents”, i terroristi islamici. Sarà utilizzato per scovare gli Ied - ordigni esplosivi improvvisati - con cui i talebani fanno saltare quotidianamente convogli umanitari e mezzi militari di scorta. Fornirà anche, in tempo reale, rendering dettagliati delle zone di operazione alle pattuglie impegnate a terra nelle attività di peacekeeping. Ormai sono diversi i droni utilizzati in teatro di guerra, droni anche armati USAF e RAF già operativi in Afghanistan. Droni Reaper britannici da tempo sono presenti all’aeroporto di Kandahar mentre droni statunitensi si trovano in diverse altre basi americane sul territorio afghano, tra cui Jalalabad Air Base, Bagram, Campo Leatherneck e alcune basi avanzate operative (cfr. la relazione di Nick Turse sulle posizioni globali di basi di droni statunitensi). E’ molto probabile che alcuni droni rimarranno in Afghanistan anche dopo la fine delle operazioni di combattimento nel dicembre 2014 come parte di un programma di assistenza alla sicurezza della NATO anche se nessuna informazione concreta è ancora emersa. Inoltre attacchi di droni in Pakistan vengono eseguiti sia dalla CIA che dal Joint Special Operations Command (JSOC) utilizzando sia le basi militari statunitensi e le strutture della CIA in Afghanistan. L’unica base pakistana utilizzata è stata quella di Shamsi, nella provincia del Baluchistan, dalla quale però gli americani hanno dovuto ritirarsi in seguito a diversi raid compiuti che hanno provocato dure reazioni da parte dell’opinione pubblica. Dopo la fine delle operazioni in Afghanistan, nel dicembre 2014, si prospetta per gli americani l’idea di una zona cuscinetto a Nord ,al confine con il Tagikistan, per lanciare dei droni verso il Pakistan.