Il ruolo geopolitico della Grecia
L’adesione della Grecia all’Europa comunitaria nel 1981 mise in evidenza quanto il paese ellenico fosse separato dai suoi partners sia da un punto di vista economico e strutturale ma soprattutto a causa di incomprensioni e punti di vista diversi. Innanzitutto la Grecia ne è separata geograficamente per mezzo dell’Adriatico e dal Mar Ionio. Il suo interesse è stato storicamente soprattutto verso Oriente. Fino alla fine del XIX secolo, i greci godevano di un’egemonia commerciale e culturale sulle popolazioni cristiane dell’impero ottomano: erano presenti ovunque e la loro influenza si estendeva ben al di là delle frontiere turche, in Europa orientale e in Russia, prima di essere travolta dalle guerre balcaniche, dalle divisioni territoriali e dalle questioni nazionali. I greci non sbagliano quando vedono l’Europa, sinonimo di Occidente, come un’entità esterna. Nella narrazione risorgimentale greca, fra i tempi di gloria della guerra d’indipendenza del 1821-’29 e delle guerre balcaniche del 1912-’13, si situa il tempo faticoso e contraddittorio della gestazione dello Stato neogreco. Visto da Bruxelles l’ingresso nella Comunità della Grecia fu un fatto di mera utilità materiale anche se sul piano culturale spettava proprio alla Grecia dare una nota particolare. C’erano quindi tutti i presupposti dell’atteggiamento utilitaristico di cui, nei suoi rapporti con Bruxelles, Atene è stata spesso tacciata, con sicuro danno per l’immagine, e più ancora per gli interessi dello stesso Paese. Oggi la Grecia di Tsipras contesta soprattutto la Germania e la Troika facendo ricorso soprattutto alla dietrologia storica ricorrendo all'ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 che aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi tra cui anche la Grecia con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. Da tempo ormai la Grecia si è disinteressata dell’Occidente puntando ad un ruolo come crocevia dei Balcani. Questo ruolo e questa collocazione le sono troppo preziosi perché possa pensare di sacrificarli a un’Europa occidentale così frammentata e non sufficientemente attenta agli interessi regionali di Atene soprattutto sul versante economico.