Comunicazione e Terrorismo in un e-book
La storia dell'ISIS attraverso le fonti dei media e le teorie complottiste legate alla sua storia. Così Michele Di Salvo giornalista, blogger ed editorialista riporta i fatti in un e-book dal titolo “Isis, la comunicazione globale del terrore” Un testo articolato che si avvale delle opinioni di vari esperti internazionali e nazionali tra cui anche il sottoscritto. “La globalizzazione del terrore, sostiene Di Salvo, che ieri si è esercitata con AlQaida e che oggi ha il logo e il marchio dell'ISIS, è solo un pezzo, quello forse primordiale, della nuova forma della comunicazione globale dell'estremismo, che recluta in tutto il mondo, in tutte le fasce d'età ed in ogni lingua, e che diffonde il suo messaggio senza alcun limite e confine territoriale, senza fasce protette, senza distinzioni di sesso, razza, religione, colore, situazione, contesto”. Sempre per Di Salvo i video diffusi dall'ISIS sono strutturati per trasformare i videogiochi 2D di una normale consolle in una possibile realtà "vera" 3D in cui essere player, protagonista, vincitore. Il bombardamento mediatico di "essere parte" di un gruppo, di fare la storia, di essere il bene che piega il male, di essere "il nuovo", di essere Davide che sconfigge Golia, di poter essere eroe, di essere ricordato, diventare un martire di cui tutti parlano, essere "tu" il poster e per una volta smettere di essere l'adolescente che appende il poster di un eroe in camera. Essere tua la foto, la video intervista, il lungo articolo su un e-magazine, portato ad esempio "glorioso" di ragazzi come te in tutto il mondo. La chance di uscire dall'anonimato e da una vita segnata per diventare "un eroe", un mito, un martire di Allah, di cui tutti parlano e di cui parleranno sui giornali. Questo è il nuovo "marketing partecipativo del terrore" che ti invita a essere parte di un gruppo che fa la storia, che ti fa sentire parte di un progetto, che ti rende eroe e infondo la guerra è come un videogame 3D e i campi di addestramento sono un grande campo estivo per ragazzi di tutto il mondo. Le comunità qaidiste e jihadiste sono come un gruppo di amici, con cui fai squadra, in cui ti senti in famiglia, accettato, e cui puoi contribuire con un tweet, una foto, un messaggio, una risposta, un account fake, qualche dollaro via paypal. Le dichiarazioni di Michele Di Salvo sono ragionate e colgono in pieno il nocciolo della questione legato proprio al marketing del terrore. Le paure stanno diventando il supporto alle ideologie occidentali mentre gruppi terroristici come quello dell’Isis tendono al contrasto e alla destabilizzazione sfruttando le paure del sistema stesso utilizzandone i mezzi, tra i quali, prima di tutto, le risorse della guerra dell’informazione e le tecnologie.