Guerra e Pace

La Mogherini e il suo avventurismo geopolitico

in Esteri

L’Alto Rappresentate dell’Unione Europea per gli affari esteri l’ha definita una giornata storica per l’Italia. Eppure in merito a quanto discusso in sede di Commissione Europea restano molte ombre. Non c’è una sola riga in cui si dica basta al ricatto dei trafficanti e non è stato reso noto nessun piano per respingere chi si affida ai criminali per raggiungere l’Europa. Una missione targata Ue che incoraggerà gli africani a partire e ad arricchire i trafficanti. Non c’è da meravigliarsi se il Ministro degli interni britannico, Theresa May, abbia attaccato la Mogherini sulle pagine del Times affermando che “un simile approccio non può che favorire la traversata del Mediterraneo e incoraggiare ancora più persone a mettere la loro vita in pericolo”. A farne le spese principalmente l’Italia. La Sicilia, d’altronde, è la principale  regione italiana costantemente interessata dagli sbarchi clandestini. Cosa Nostra, in futuro, dovrà guardarsi non soltanto dall’azione repressiva dello Stato ma anche dal possibile accrescersi di una competitività da parte delle mafie straniere che si stanno contendendo il mercato degli sbarchi. Intanto la Mogherini sembra sempre più convinta e va dritto verso il suo obiettivo con l’idea di una missione militare europea a guida italiana soprattutto per colpire le imbarcazioni utilizzate per trasportare i migranti dalla Libia verso l’Italia. Eppure Ayoub Amr Ghasem, ufficiale della guardia costiera libica della capitale, sostiene che i trafficanti non hanno una struttura, né flotte o equipaggiamenti speciali. Si raggruppano sulla costa per mettere in acqua le barche e poi scompaiono. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il governo riconosciuto. E qui casca l’asino visto che proprio la Libia vede due governi rivali uniti alla presenza di diverse milizie armate indipendenti e alla minaccia attiva dell’Isis. Una guerra in Libia può risultare solo un regalo al Califfo. Senza un governo unitario libico con cui trattare, il rischio è che gli aiuti diventino parte della lotta interna al potere alimentando ancora di più il conflitto civile nel paese. Ecco perché la Morgherini dovrebbe interrogarsi prima su tutto questo e lasciar perdere per ora gli scafisti. Meglio non accendere nuovi focolai di guerra se non si ha speranza di vincere.

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