Guerra e Pace

La geopolitica della FIFA nell’era nel nuovo clientelismo

in Esteri

Il “Faraone” Blatter è stato di nuovo rieletto al vertice della FIFA. E’ dal 1998 che lo svizzero regge le sorti dello sport più amato dagli italiani. Gli scandali di questi ultimi giorni conclusisi con celebri arresti non hanno scalfito Blatter. Michel Platini ha spiegato di aver chiesto allo svizzero di non candidarsi perché apertamente criticato per la sua gestione della FIFA e per quella che secondo molti è stata la creazione di una specie di sistema clientelare fra la FIFA e numerose piccole federazioni di paesi africani e caraibici. A capo di questo partito clientelare un boss, per usare una terminologia americana. Pensiamo ad esempio a San Martino, una piccola isola del Mar Caraibico. La parte meridionale (34 kmq) si chiama Sint Maarten ed è amministrata dai Paesi Bassi; quella settentrionale (53 kmq), di nome Saint-Martin, è compresa nel dipartimento d’Oltremare della Guadalupa ed è dipendente dalla Francia. I rispettivi capoluoghi distano meno di sei chilometri, ed in essi operano rispettivamente le due federazioni che sono membri associati della Fifa assieme ad altri sette territori: Guadalupa (Fr, 2002), Guyana Francese (Fr, 2002), Marianne Settentrionali (Usa, 1983), Martinica (Fr, 2002), Niue (Nz, 1986), Riunione (Fr, 1993) e Zanzibar (Tanzania, 2004). A parte il fatto che non esistono al mondo uffici di due federazioni internazionali così vicini in linea d’aria, si evince come la geopolitica della Fifa possa condizionare le manovre al vertice.  Dal 1904 – anno in cui fu fondata la Fifa – si sono succeduti diversi pontefici massimi del football internazionale. I primi due furono il francese Robert Guérin (1904-06) e l’inglese Daniel Burley Woolfall (dal 1906). Alla morte di quest’ultimo, coincidente con la fine della prima guerra mondiale, fu aperto un conclave triennale per stabilire chi dovesse reggere le sorti dello sport che si gioca solo coi piedi. Il crollo degli imperi centrali aveva messo geopoliticamente fuori gioco gli alti funzionari calcistici di Austria, Boemia, Germania, Moravia e Ungheria; i bolscevichi si erano ritirati all’indomani dell’Ottobre, e gli italiani, al solito, erano distratti da altre cose. E mentre Norvegia, Spagna e Svezia pagavano con l’esclusione la loro neutrale mancanza di fiducia verso la Triplice Alleanza, gli altri due neutrali (Danimarca e Paesi Bassi) proposero al vertice il massimo rappresentante della Francia. Il 1° marzo 1921 Jules Rimet iniziò un lunghissimo impero di trentatré anni. Altri tempi rispetti a quelli attuali legati ancora una volta allo svizzero Blatter che dovrà affrontare oltre le critiche anche le perdite economiche. Una realtà ben mascherata dalle diapositive  offerte dal dipartimento finanze durante il Congresso. Proiezioni che esaltano l’aumento dei ricavi (+37%) per il quadriennio 2010-14 registrando un utile di 338 milioni di dollari, dimenticando però che quattro anni fa era di 631 milioni e, per il quadriennio 2003-06, addirittura di 663.

 

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