Elezioni a rischio in Burundi
Due membri della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) del Burundi hanno presentato le proprie dimissioni al Presidente Pierre Nkurunziza. La Ndironkeye, vice presidente della Ceni, ha dichiarato nella sua lettera che “il contesto politico e di sicurezza non offrono le condizioni necessarie per la supervisione di questo evento (le elezioni) così importante per il popolo del Burundi”. Non è però l’unica visto che anche Illuminata Ndabahagamye, altro membro della Commissione elettorale indipendente ha deciso di mollare tutto prendendo atto che il contesto politico del momento non crea le condizioni favorevoli per l'adempimento favorevole del suo compito. Queste doppie dimissioni mettono a rischio il processo elettorale visto che il 5 giugno si apre la tornata elettorale con le legislative e le amministrative e che si concluderà successivamente con l’elezione del nuovo presidente del Burundi. Con i suoi restanti tre membri la Commissione elettorale nazionale indipendente non può deliberare visto che occorrono almeno i 4/5 dei membri. I capi di Stato della Comunità dell'Africa Orientale hanno chiesto a Pierre Nkurunziza di rinviare le elezioni di un mese e mezzo. Per il rinvio delle elezioni il Presidente Nkurunziza dovrebbe firmare un semplice decreto dopo il parere consultivo della Ceni. E il rinvio dovrebbe essere annunciato dalla Commissione elettorale stessa. A quel punto occorrerebbe anche sostituire i due membri dimissionari. A tal proposito la Costituzione del Burundi ne prevede la nomina attraverso un decreto presidenziale previo raggiungimento del 75% dei voti espressi dall’Assemblea a favore dei candidati selezionati. L’incertezza regna sovrana a pochi giorni dalle elezioni. Intanto ormai sono quasi 100.000 i rifugiati burundesi approdati in Ruanda e Tanzania. Per questi l’Onu ha stanziato 15 milioni di dollari in aiuti umanitari.