Guerra e Pace

In Burundi si torna al voto

in Esteri

Si sono aperti stamani alle 6 i seggi per le elezioni in Burundi. Durante la notte, gruppi armati hanno lanciato granate contro alcuni presidi elettorali della capitale Bujumbura e in altri centri del paese. Finora tre morti accertati. Oggi si vota per le legislative e le amministrative. A nulla è servito l’appello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon alle autorità burundesi in modo da “considerare seriamente” un rinvio delle elezioni. Secondo Ban il voto, si legge in un comunicato delle Nazioni Unite, doveva essere fatto slittare – come già avvenuto più volte negli ultimi mesi – allo scopo di creare “un ambiente che conduca ad elezioni inclusive, pacifiche e trasparenti”. Il portavoce del Dipartimento di Stato, John Kirby, ha annunciato che gli Stati Uniti hanno sospeso la loro assistenza tecnica alla Commissione elettorale nazionale indipendente del Burundi. Tutto ciò a causa dei tentativi del presidente Pierre Nkurunziza di violare gli accordi di Arusha, di puntare ad un terzo mandato con un nuovo calendario elettorale senza fornire le condizioni necessarie per delle elezioni credibili. Il Dipartimento di Stato aveva chiesto inoltre al governo di Bujumbura di garantire il pieno accesso agli osservatori dei diritti umani dell'Unione africana mettendo in guardia i paesi limitrofi contro ogni tentativo di destabilizzare il Burundi. In merito agli osservatori è arrivata anche la riposta dell’Alto Commissario dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini Zuma: “Notando che mancano i presupposti per avere una elezione libera, giusta e trasparente l’Unione Africana non manderà i propri osservatori  per le elezioni legislative ed amministrative". Contro Nkurunziza si sono schierati non solo i partiti di opposizione. Infatti il presidente dell'Assemblea Nazionale del Burundi, Pie Ntavohanyuma, ha annunciato di aver lasciato il Burundi e “trovato rifugio” in Belgio. Questa nuova defezione è stata seguita da quella del vice presidente del Burundi Gervais Rufyikiri che ha lasciato il paese unendosi alla lista degli oppositori al terzo mandato di Nkurunziza. Quest’ultimo in tempi record era riuscito a sostituire i due membri dimissionari della Commissione elettorale nazionale indipendente per procedere alle nuove elezioni che culminerebbero con le presidenziali del 15 luglio. Il nuovo vice presidente della Ceni, Annonciata Niyonkuru e il nuovo Commissario responsabile della Finanza e Amministrazione, Alice Nijimbere, hanno prestato giuramento durante una cerimonia presieduta dal presidente Nkurunziza. Secondo la Costituzione e gli accordi di Arusha per la pace e la riconciliazione in Burundi (AAPRB) del mese di agosto 2000, la Commissione elettorale per funzionare deve essere composta da 5 membri. La cerimonia è stata boicottata dai partiti di opposizione, parlamentari ed extra-parlamentari. Sul presidente Nkurunziza i commenti ormai si sprecano. Per alcuni il presidente crede di essere stato investito di una missione divina. Questo cristiano rinato diventato pastore evangelico, come sua moglie, Denise, in un paese a maggioranza cattolica si muove in giro tenendo sessioni di preghiera. Per altri si tratta solo di un padre padrone che vuole mantenere il potere a tutti i costi anche per via della scoperta di nuovi giacimenti minerari che potrebbero dare nuovo slancio alle economie del paese, oggigiorno tra i più poveri del Mondo.

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