Guerra e Pace

La scarsa attenzione sugli italiani rapiti in Libia

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I due italiani rapiti in Libia Bruno Cacace e Danilo Calonego insieme all’italo canadese Frank Boccia lo scorso 20 settembre sono presumibilmente nelle mani di un gruppo guidato da un algerino Abdellah Belakahal legato ad al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). Lo hanno rivelato fonti della sicurezza algerina. I due italiani lavoravano come tecnici alle dipendenze dell’azienda italiana Con.I.Cos presso l’aeroporto di Ghat. Danilo Calonego, a 68 anni non era ancora stanco. Dopo una vita da meccanico di auto e camion al servizio aveva deciso di accettare l’offerta della Conicos per quel cantiere all’aeroporto di Ghat. Il riscatto per i due si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Qui si riapre un dibattitto mai chiuso. E’ lecito o no pagare? Il business degli ostaggi non è mai terminato. I riscatti sono diventati la principale fonte di finanziamento per i gruppi legati ad al Qaeda nell’Africa del nord, in Yemen e in altre aree mediorientali. 120 milioni di dollari in riscatti sono arrivati a questi gruppi dal 2004 al 2012, e la filiale yemenita di al Qaeda da sola ha raccolto 20 milioni di dollari. Sul New York Times, il giornalista R. Callimachi parla dell’italiana Mariasandra Mariani, rapita nel sud dell’Algeria nel 2011 e liberata dopo 14 mesi di detenzione: lei diceva ai suoi rapitori che la sua famiglia era modesta, coltivava ulivi sulle colline vicino a Firenze, e il suo governo si rifiutava di pagare riscatti. Il rapitore la rassicurò: “I vostri governi dicono sempre che non pagano. Quando torni, voglio che tu dica agli italiani che il tuo governo paga. Pagano, pagano sempre”. Le formazioni armate attive nella zona della Libia in cui sono stati rapiti i tecnici italiani in realtà sono molteplici. Ci sono i guerriglieri di Aqmi, ma anche quelli del gruppo Matibat al Mourabitoune, fondato dal famigerato terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. A est di Ghat, nell'area di Ubari, sono attivi invece i gruppi armati della popolazione Tebu. Nella zona ci sono anche le milizie dei nomadi del deserto, i Tuareg. Una vera e propria galassia terroristica con scarsa attenzione da parte dell’Intelligence, la stessa che le autorità libiche stanno dimostrando al caso.

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