Car intifada a Londra davanti Westminster
Ancora sangue legato ad attenti terroristici. Un uomo, di nazionalità asiatica, si è scagliato con un Suv sulla folla sul ponte vicino al parlamento inglese uccidendo almeno due persone e causando almeno venti feriti. Successivamente si è schiantato contro un cancello del palazzo, e dopo essere uscito dall'auto ha accoltellato un poliziotto. L'agente è morto qualche ora dopo. A quel punto il killer è stato ucciso dalle forze di sicurezza. Dopo Nizza, Berlino e Gerusalemme ora è toccato a Londra. Dall’utilizzo dei camion fino ai Suv. Tutto ciò ha un nome ben preciso: car intifada. Macchine o camion a tutta velocità vengono lanciati sui civili o sui soldati. La campagna più famosa è stata intitolata Daes, che si traduce con "investire". Daes è anche un riferimento a Daesh, l'acronimo in arabo di Isis. Le campagne online sono cominciate con le vignette che istigavano i palestinesi a utilizzare i loro mezzi di trasporto per uccidere gli israeliani. Una vignetta raffigura un bambino con in testa la fascia verde di Hamas e al volante di un'auto. La didascalia recita: “O palestinese, guida, va avanti!” Gli attivisti hanno pubblicato molte altre vignette simili come parte della loro campagna per istigare i palestinesi a lanciare degli attacchi terroristici contro Israele. Tutto ciò ha avuto una diffusione virale soprattutto sui social network con effetto emulativo. Qualcosa che va oltre le tattiche utilizzate in passato come attentati dinamitardi suicidi, attentati a mezzi pubblici, rapimenti ed esecuzioni. L’attentatore di Westminster dopo aver investito la folla si è scagliato contro un poliziotto utilizzando un coltello. Nella rivista del presunto Stato Islamico denominata "Rumiyah", nel secondo numero, c’era un approfondimento dedicato alla teoria e pratica dell'uso del coltello a beneficio di terroristi jihadisti. L'immagine di un coltello insanguinata era addirittura sulla copertina della rivista. Uccidere utilizzando un coltello, questo il messaggio dell’articolo. “Non c'è bisogno di essere un militare esperto o un maestro di arti marziali, o addirittura possedere una pistola o un fucile per compiere un massacro, uccidere e ferire diversi miscredenti e terrorizzare un'intera nazione” e ancora “i coltelli anche se certamente non sono l'unica arma per colpire gli infedeli, sono facilmente disponibili ovunque e sono estremamente facili da nascondere oltre che altamente letali, specialmente nelle mani di qualcuno che sappia come usarli. Nello scegliere un coltello si deve prendere in considerazione la forza della lama e del manico e cercare qualcosa di adatto”. Insomma l’Isis ha cambiato tattica trovando nuovi seguaci attraverso campagne online. L’attacco può essere potenzialmente lanciato da lupi solitari auto radicalizzati, che non necessitano e non hanno ricevuto un addestramento specifico ma che sanno come informarsi e seguono alla lettera i messaggi devianti provenienti dal web. La rivista "Rumiyah" già nel primo numero conteneva i prodromi di una nuova campagna terroristica.