Attacchi a Londra e all’Aja, il terrorismo diffuso dei cani sciolti
Il terrorismo colpisce ancora e lo fa in prossimità delle feste natalizie. Ieri a Londra, poco prima delle due del pomeriggio, un uomo alto, dagli occhi scuri e con la barba, poi identificato in Usman Khan, 28 anni, dello Staffordshire, con un coltello ha ucciso due persone, ferendone altre. Subito dopo è stato immobilizzato da alcuni passanti e ucciso dalla polizia. L’uomo era stato già in carcere per una condanna per terrorismo islamico. Poco dopo anche all’Aja, in Olanda, l’arma usata è stata un coltello, nelle mani di un 45-50enne dalla carnagione scura, con una tuta grigia, un giacchetto nero e una sciarpa. In giro per Grote Markstraat, strada commerciale particolarmente affollata per il Black Friday, l’uomo ha scelto le sue vittime alla rinfusa, colpendole sempre con un coltello. Giù lunedi scorso sempre all'Aia erano state arrestate due persone che pianificavano un attacco con auto bomba per fine anno. Gli attentati di ieri hanno riportato in auge la tecnica terroristica legata all’uso dei coltelli, ampiamente documentata in vari articoli sulle riviste del presunto Stato Islamico e in particolare su Rumiyah (ISSUE 2) nell’articolo “Just Terror Tactics” (Knife attacks). “Qualcuno potrebbe chiedersi perché i coltelli rappresentano una buona opzione per un attacco. I coltelli, anche se sicuramente non sono l’unica arma per arrecare danno al kuffar (miscredente), sono ampiamente disponibili in ogni terra e quindi facilmente accessibili. Ci sono alcuni estremamente facili da nascondere e altamente letali, soprattutto nelle mani di qualcuno che sa come usarli efficacemente. Quando si sceglie un coltello, si dovrebbe fare attenzione prima di tutto alla sua affilatezza. Poi si dovrebbe considerare la forza della lama e del manico e cercare qualcosa che sia adatto al lavoro da compiere. Inoltre non dovrebbe essere molto largo, poiché risulta poi difficile nasconderlo. Lame seghettate o semi-seghettate costituiscono buoni coltelli da combattimento. E’ esplicitamente consigliato di non usare coltelli da cucina, poiché la loro struttura di base non è progettata per un assassinio o una carneficina.” A questo punto nell’articolo si consiglia di usare i coltelli con la lama fissa, ovvero quelli in cui manico e lama sono realizzati con un unico pezzo di metallo. “Quando si conduce un’operazione col coltello non è consigliato prendere di mira aree troppo affollate o raduni, poiché ciò rappresenta uno svantaggio e aumenta la probabilità di fallire nella missione. Il rischio è dunque quello di essere bloccati preventivamente e di essere ostacolati nel raggiungimento dell’obiettivo.” Quindi per certi versi gli attentatori di ieri hanno fallito e ciò dimostra ampiamente che queste operazioni nascono, in modo scoordinato e per fortuna non adeguatamente pianificato. Tutto ciò però ci fa ben intendere gli interessi del post Califfato, ancora in fase di riorganizzazione ma maledettamente diffuso, pronto a colpire in qualsiasi angolo, dai grandi centri fino al terrorismo rurale. L’allerta in questo periodo, successivo alla morte di Al Baghdadi e alle festività natalizie, è massima. Difficile ridurre a zero il rischio di attacchi da parte di lupi solitari o "cani sciolti", che agiscono autonomamente. Dopo le stragi con dei tir, diversi centri cittadini sono stati chiusi con paletti, misure di blocco o con la presenza di forze dell'ordine e militari. Ma queste misure non sono sufficienti a scongiurare il pericolo che si ripresenta in modo costante e puntuale.