Bombe preservativo e nuovi modelli Toyota per l’Isis
L’ultima arma in ordine cronologico a disposizione del presunto Califfato Islamico pare siano le “Condom Bombs” o bombe preservativo. L'incredibile video di tre minuti mostra dei jihadisti mettere insieme gli esplosivi prima di rilasciare le bombe in aria. Il filmato davvero sorprendente inizia con dei miliziani dell’Isis che assemblano le bombe in una stanza. Ancora una volta il video di propaganda mette in crisi il sistema occidentale che ormai vive di sole paure. Proprio in un momento di scarso appeal mediatico l’Isis torna a stupire il Mondo con questa nuova arma propagandistica. Molti però si stanno ancora chiedendo come mai molti mezzi Toyota vecchi ma soprattutto nuovi siano finiti nelle mani dei miliziani del Califfo. Alcuni funzionari americani esperti di antiterrorismo si sono rivolti alla Toyota, il secondo più grande produttore di auto al Mondo, per comprende le modalità attraverso le quali i miliziani del’Isis siano riusciti ad acquisire un gran numero di SUV Toyota visti nei diversi video di propaganda del gruppo terroristico in Iraq, Siria e Libia. La Toyota si è giustificata dicendo di non sapere nulla ma il mistero resta e si infittisce. Ed Lewis, direttore delle comunicazioni di Toyota che lavora a Washington, ha dichiarato ad ABC News che la società ha adottato la “politica molto rigida di non vendere i suoi veicoli a potenziali acquirenti che potrebbero modificarli per compiere attività terroristiche e paramilitari”. Ha anche aggiunto che non è possibile ora per Toyota localizzare i veicoli che sono stati rubati o che sono stati venduti all’ISIS tramite intermediari. Negli anni Ottanta la guerra tra Ciad e Libia per alcune dispute politiche fu rinominata “Toyota War”, per la grande diffusione di veicoli Toyota in entrambi gli schieramenti che stavano combattendo. Negli anni Novanta i talebani afghani fecero largo uso dei pick-up Toyota. Infine quando il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti riprese l'invio di aiuti in Siria, la lista di consegna comprendeva anche 43 Toyota. Toyota Hilux era sulla lista dei desideri del “Free Syrian Army”. A quanto pare se da un lato i vecchi veicoli Toyota possono essere stati rubati dall’Isis i nuovi modelli arrivano regolarmente tra lo stupore generale. Potrebbero infatti essere stati comprati all’estero da alcuni intermediari e poi portati in Iraq e in Siria, in quella zona di Medio Oriente ormai controllata dall’Isis.