Siete in gita a Roma, avete (beati voi) una smodata passione per luoghi della Politica e simboli del Potere? Siete presso i medesimi e volete, dunque, farvi un ‘giretto’ alla Camera. E’ possibile? No. Anzi, è molto più difficile di quel che sembra.

I palazzi della Politica, nonostante il passaggio dei regimi e delle epoche (Regno d’Italia, Fascismo, I, II e, ora, forse III Repubblica) sono, per statuto scritto e per leggi non scritte, sostanzialmente inviolabili. Turni di guardia delle diverse Forze Armate (Marina, Esercito, Aviazione, ma anche Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) si danno il cambio davanti all’ingresso dei vari portoni della Politica. Neppure loro, che pure svolgono il famoso ‘cambio della guardia’ (curioso e affascinante solo quello che avviene al Quirinale, modesti e sottotono tutti gli altri) possono entrare, nei Palazzi. C’è un servizio di Polizia e di Carabinieri, nei pressi di Montecitorio, ma furoi. E, peraltro, sempre più occhiuto, tanto che, ormai, anche piazza Colonna Antonina (dove ha sede palazzo Chigi) e piazza Montecitorio sono di fatto inattraversabili, ai cittadini ‘normali’. Ma ‘dentro’ i Palazzi neppure le Forze Armate possono entrare. Ragioni storiche (l’Esercito alla Camera richiama subito il fantasma golpe!) e di consuetudine lo vietano. La vigilanza è tutta e solo interna.

Come si può entrare, dunque, a Montecitorio, se lo si vuol vedere? Il modo, ovviamente, c’è. La domenica, per dire, il ‘Palazzo’ per eccellenza, la Camera dei Deputati, apre per mostre, concerti, etc. Basta mettersi in fila e, con pazienza, aspettare il proprio turno. Il percorso, però, è limitato all’ingresso e al percorso delle mostre che, di solito, si tengono tutte al primo piano, quello cd. ‘nobile’. Le iniziative, consultabili sul sito ufficiale (http://www.camera.it)vanno sotto il nome “Montecitorio a porte aperte”, ma opere d’arte e sale sono visitabili, di norma, solo la prima domenica del mese. Molto peggio vanno le cose per chi volesse abbeverarsi di cultura Senato: le iniziative, peraltro tutte di alto livello (l’ultima è stata la commemorazione di Edoardo de Filippo) o i concerti con grandi direttori d’orchestra (classico quello di Natale) sono riservati  solo ai ‘fortunati’ che ottengono inviti e accrediti che peraltro vanno chiesti e ottenuti molto tempo prima. Insomma, per asssistere ai grandi eventi culturali del Parlamento bisogno avere qualche santo in Paradiso.

Certo, alla Camera come al Senato, si entra molto più facilmente se ‘non si ha l’età’ non solo per essere eletti ma anche per gov tare (18 anni). Infatti, il modo più’ facile per assistere alle sedute e’ essere una scolaresca… L’iniziativa, ‘Montecitorio in gita scolastica’ e’ molto apprezzata dai ragazzi, cui a volte è’ permesso anche di fare un (rapidissimo ) capolino in Transatlantico, ma sempre e solo nei giorni in cui non c’è’ Aula, quando invece le scolaresche possono andare a sedersi, appunto nella Tribuna stampa, detta anche la ‘Piccionaia’. Al di là dello spettacolo spesso da ‘osteria del tempo perso’ (il più delle volte, durante i lavori d’aula, non c’è anima) o da ‘rissa al bar’ (scontri verbali e fisici sono all’ordine del giorno) che di certo non aiutano i giovani italiani ad ‘amare’ le Istituzioni, l’iniziativa coinvolge almeno 100 mila studenti l’anno,mentre le visite guidate in generale circa altri 300 mila (tutti i dati citati riguardano la sola Camera dei Deputati, ndr.).

Inoltre, da ottobre a maggio, per le classi dell’ultimo biennio delle scuole superiori, è offerta la possibilità di svolgere due giorni due di formazione dentro il Palazzo con esercitazioni, incontri, visite. Infine, il Polo bibliotecario parlamentare di Camera e Senato, che possiede oltre un milione di volumi, è sempre aperto al pubblico.

I veri interna corporis del Palazzo, però, dal Transatlantico all’Aula (dove possono entrare solo i deputati e i commessi ‘d’aula’), dalle commissioni ai piani che compongono il vasto e labirintico complesso Montecitorio sono off limits per chiunque.

Tranne che pochi fortunati. Ecco quali.

1) I visitatori singoli che, dietro garanzia e regolare accredito di un parlamentare, sono ammessi in alcuni locali del Palazzo (non tutti, per poco tempo e sempre accompagnati da questi);

2) alcuni gruppi ‘speciali’ (delegazioni di parlamentari esteri, associazioni o gruppi accreditati, etc.) cui viene concesso un ‘giro’ di visita più largo e più onnicomprensivo del solito;

3) I giornalisti accreditati presso l’Asp (l’Associazione Stampa Parlamentare), i cui ingressi e permessi sono regolati ad hoc, su cui torneremo presto perché meritano un discorso a parte.

Ovviamente, possono entrare e uscire come vogliono, dalla Camera come dal Senato, tutti coloro che lì dentro lavorano: commessi, funzionari, personale amministrativo, maestranze, etc. E, naturalmente, hanno libero accesso dentro il Palazzo tutti gli ex deputati e gli ex senatori. I soli che, in fondo, sentono sempre, dentro sé, il folle desiderio di una ‘gita’ nei luoghi che li videro famosi e importanti.

Il sito della Camera dei Deputati

Il sito del Senato della Repubblica

Il sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri