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SONO quelle storie che fai fatica a raccontare. Perchè non trovi le parole, tanto sono belle. Perchè sembrano uscite da un film, meritano di finire in un libro, t’avvolgono come una bella canzone.
Con sempre lo stesso titolo: Goal Give a Smile.

I fantastici ragazzi dell’associazione nata appena nove mesi fa a Renate, stanno già scrivendo la loro prima, meravigliosa, trama. Da qualche giorno sono in Kenya, per una duplice missione speciale. Fatta di solidarietà, di sudore, di sorrisi. Di gol. Qui, fino all’inizio di settembre, doneranno completamente loro stessi e tutto il materiale raccolto in questi mesi: prima ai 350 bimbi orfani del villaggio St.Francis e poi ai 200 piccoli cardiopatici del villaggio Ndugu Zangu. Si tratta di 80 scatoloni pieni di scarpe coi tacchetti, palloni, magliette, tute, divise e attrezzature sportive varie, messi insieme con un’infaticabile lavoro, che ha trovato l’appoggio di società sportive della Brianza e di tutta Italia.

Un’attività certosina di ritiro, catalogazione, sistemazione davvero encomiabile. Non solo: i ragazzi hanno anche portato due porte in legno, che stanno sistemando, verniciando e montando, per creare un vero campo, laddove i piccoli giocano semplicemente a piedi scalzi, con palloni di stracci. Come dire, la realizzazione di un sogno: per i bambini del posto, ma anche per i ragazzi brianzoli che lo covavano da tempo per abbinare la loro passione per il calcio alla voglia di fare qualcosa di bello, grande, utile, per chi ha più bisogno.

La loro missione, del resto, è tutt’altro che una semplice vacanza in un posto lontano, dove portare un po’ di aiuti. È molto di più profondo e pieno: «Andremo lì per aiutare il villaggio, lavorando in cantiere – ci ha raccontato Matteo Vergani, uno dei ragazzi dell’associazione, poco prima della partenza -, poi seguiremo i progetti educativi dei ragazzi, cercheremo di farli giocare, divertire, ma anche di insegnare loro cose nuove. Consapevoli che quanto riceveremo noi da loro sarà molto di più».

I lavori per i ragazzi brianzoli sono già in corso, sia in cantiere che con Padre Francis, il responsabile del villaggio. Adocumentare il tutto un fotografo e un filmaker professionisti, grazie ai quali verranno poi prodotti dei documentari.

Magari, chissà, un film, un libro, una canzone: perchè Goal Give a Smile.