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MONZA – Il piccolo, dicono, ha talento. Una forte propensione al bel gioco, al gol, ai colori rossoneri. Come da dna del nonno. E che nonno! Sarà vero? A mo’ di scout, ci mettiamo sulle sue tracce. Alessandro, 6 anni, sgambetta dietro al pallone sul campo dell’Asd Creando di Correzzana, paesino di 2500 abitanti in Brianza. La sua nuova, prima, squadra. A guardarlo, questa volta c’è la nonna, Veronica, con il fratellino Edo di 4 anni, un po’ imbronciato. Mamma Barbara, invece, ha dato forfait. Affidandolo in toto alla squadra di bodyguard. Un giorno, chissà, verrà anche il nonno Silvio, Berlusconi, ad ammirarlo.

“Voci di corridoio dicono che di solito faccia delle belle sorprese a Natale – sorride Michele Bonello, dirigente della piccola ma organizzatissima società brianzola – chissà che venga all nostra Festa”. Anche perchè in questi giorni Alessandro ha indossato per la prima volta, da baby giocatore, la maglia ufficiale rossonera, visto che la Creando, guarda un po’, è appena diventata Scuola calcio Milan, con tanto di sigla apposta in via Turati da Adriano Galliani. “Un progetto a cui teniamo molto – spiega Bonello – messo in atto grazie a Silvano Villa, nostro direttore tecnico, ex giocatore del Milan. È un progetto sportivo ma anche e soprattutto socio-culturale, al servizio dei bambini”.

E tra di essi, inevitabilmente, spicca Alessandro: il tocco di palla è delicato, ma alterna momenti di esuberanza a pause indolenti. Si farà? Chissà. Tutti cercano di trattarlo come gli altri, senza guanti bianchi di velluto. Anche se il mister, si nota, quasi inevitabilmente, gli concede qualche carezza in più, qualche consiglio più accurato. “Loro si comportano come una famiglia normalissima e noi cerchiamo di trattarli bene come tutte le altre”, spiega il dirigente. A portare il piccolo agli allenamenti di alternano mamma e papà Giorgio Valaguzza, con l’ausilio delle guardie del corpo. Spesso è Barbara stessa a scendere negli spogliatoi e darsi da fare, per aiutarlo a infilare i calzettoni o preparargli le ciabattine per la doccia. “Come una vera mamma – raccontano dalla società – molto premurosa, ma senza assolutamente forzare la mano o pressare il bambino, che deve crescere con calma e tranquillità”. C’è da scommettere che qualche consiglio e indicazione in più, su come fare uno stop o un abbozzo di doppio passo, arrivi dal nonno. Che, chissà, magari rivede già in lui qualche campione dei suoi infiniti successi da presidente.