Il giusto mondo

Medioevo 2.0

La globalizzazione non distingue tra livelli di civiltà e, attraverso gli smartphone, porta altri medioevi nel nostro presente. In questo #medioevo2.0 cosa posterebbero oggi Nerone su Facebook, Gengis Khan su Twitter o cosa caricherebbe Attila sul sito degli Unni? E la rete può divenire strumento di equità?

Una vita nel vuoto

Il femminicidio di Alessandra Pelizzi, trascinata giù da un balcone al settimo piano di un palazzo dal suo ex, ha scardinato la ‘graduatoria’ delle efferatezze compiute dagli uomini contro le donne

Costumi da passerella

Persino nei negozi specializzati i costumi da bagno per le donne hanno quasi esclusivamente reggiseni imbottiti, da ‘passerella’ e non da nuoto: la società impone il seno ‘preformato’ in apposite coppette.

Poliziotte: che nostalgia

Le prime poliziotte anni ’80 erano credibili: non erano modelle senza mai un capello fuori posto, si dividevano tra casa e lavoro, avevano dei figli. Poi sono arrivate le single sempre perfette, veri poliziotti in gonnella, senza distinzione di genere. Per cancellare la noia si è allora passati alla estremizzazione dei personaggi ma, forse, oggi, si torna alla realtà…

Hunger games: una donna salverà il mondo

Negli Hunger Games di Suzanne Collins è una donna a salvare il mondo: finalmente un modello femminile indipendente in cui l’eroina vince soprattutto per le doti intellettive e per il senso di umanità (che genere speranza negli oppressi) che non per la sua abilità di cacciatrice

Convenzione Istanbul: è tutt’oro quel che luccica?

A più di due anni dalla stesura e dalla sottoscrizione, ad Istanbul (11 maggio 2011) solo 4 stati del Consiglio d’Europa su 26 firmatari hanno ratificato la “Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”: Turchia, Portogallo, Albania e Montenegro A questi si unisce ora l’Italia, […]

La violenza in un voucher

Solo una minima parte delle donne che ha subito violenza, psicologica, economica, fisica, sporge denuncia. Anche perché, nella maggior parte dei casi, com’è statisticamente noto, a commetterla su di loro sono i partner. Spesso le vittime negano anche di fronte all’evidenza, in pronto soccorso, mentre qualcuno satura le loro ferite, almeno quellefisiche. In questo contesto […]