Egregio signor De Carlo, 
il ministro della giustizia italiano Severino ha 
dichiarato l'intenzione di regolamentare i blog per reprimere gli eventuali 
abusi. 
Considerando difficilmente applicabile l'obbligo di rettifica punterà, si 
pensa, ad un'autoregolamentazione che, in sostanza dovrebbe essere già applicata 
in base al codice deontologico del giornalismo, e ad impedire il trasferimento 
dei provider in paesi dove la legislazione ha maglie più larghe. 
La possibilità 
di discutere dei nodi amari della situazione politico-economica italiana ha 
costituito un importante terreno di confronto e scambio di idee e penso che i 
blog siano stati frequentati con maggior interesse e da un maggior numero di 
persone negli ultimi difficili sei mesi : per questo il terreno su cui applicare 
un " freno " è un terreno scivoloso che può facilmente diventare un " bavaglio " 
come temono alcuni. 
Può dirci, vivendo nel Paese dove le libertà civili trovano 
difensori , e ci si è  dovuti confrontare con reti terroristiche attive,quali 
sono le regole  in vigore per i dibattiti sui blog? 
Cordiali saluti, 
Luisella Rech
 
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E’ presto detto: nessuna restrizione che non sia dovuta a esigenze redazionali e dunque al riparo dall’ingerenza  statale.
Almeno sinora. Ma anche negli States si alzano voci (isolate) invocanti controlli pubblici.
Per quanto mi riguarda sono contrario. Sono ferocemente contrario a ogni limite, a ogni freno, a ogni selezione
non importa in nome di quale motivo o a tutela di qualsivoglia valore sociale, politico, religioso, di costume, eccetera.
A mio parere il blog deve essere libero come l’aria che respiriamo. E se l’aria è inquinata, padronissimi di andarcene
da un’altra parte, vale a dire di leggere o di sentire o di vedere qualcosa che ci piace o ci interessa di più o ci disgusta di meno.