Caro De Carlo, vorrei sentire la sua opinione su Grillo ed i suoi grillini senza dimenticare Casaleggio.
Io mi chiedo cosa spinga grillo a fare tutto questo e per quale motivo abbia lanciato il suo movimento .

Non trova che, una volta misurata la qualità dei suoi parlamentari e i suoi metodi di lotta politica, dovremmo iniziare ad approfondire o ad indovinare cosa voglia e dove voglia arrivare?

Dobbiamo vedere in lui solo uno che vuole togliere i privilegi alla classe politica e combattere la corruzione, puntando – come dice – al 100 per cento dei voti ?
Non è possibile che ci creda davvero. E allora mi chiedo che cosa abbia in testa.

E mi chiedo anche se la decrescita di cui parla sia veramente una cosa assurda.
Non è che ci siamo abituati a vivere al di sopra delle nostre possibilità e che quindi sia giusto ridimensionarci un po’ fissando nuovi parametri?
Quando si corre troppo forte, bisogna fermarsi e riposare prima di riprendere la corsa.
Saluti,
Mario Galletto

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Caro amico, l’Italia ha smesso di correre alla fine degli anni Sessanta. Anni favolosi. L’economia italiana cresceva al ritmo del 10 per cento. Italiane erano le auto migliori. Italiani gli elettrodomestici migliori. L’export trainava verso l’alto la produzione. Più lavoro, più ricchezza, più consumi.

Poi il meccanismo si è rotto. Le aperture a sinistra, i sindacati, la scala mobile, gli scioperi, eccetera. Storia nota.

Dunque l’Italia non corre più da tempo. Non ha alcun bisogno di fermarsi e di riflettere. E’ già ferma e quanto alla riflessione meglio lasciar perdere. Basta pensare come si stanno comportando i partiti e in particolare il PD mentre tutto crolla e la disoccupazione continua a crescere.

Quanto a Grillo, ho già espresso molte la volte la mia opinione in questo blog. Grillo ha il merito di avere convogliato su un binario pacifico la rabbia di tanta gente che altrimenti sarebbe stata tentata di mettere le bombe.
Non gli si può chiedere di fare un’opposizione costruttiva per il semplice motivo che la sua rivoluzione è ancora in una fase distruttiva.

Arriverà al 100 per cento? Tutto dipende dai due terzi dei parlamentari che fanno parte dei partiti tradizionali. Se riusciranno a coalizzarsi in un governo di unità nazionale e a fare le riforme che il mercato attende, la protesta grillina potrà essere in parte riassorbita. In fin dei conti almeno la metà dei voti proviene da un ceto medio esasperato.

In caso contrario alle prossime e inevitabili elezioni anticipate Grillo arriverà se non al 100 per cento, sicuramente alla maggioranza assoluta. Dopo di che la sua ‘’decrescita felice’’ finirà per riportare l’Italia alla pastorizia.