Gentile Dottor De Carlo,
condivido quello che lei scrive su Mandela e sulla lezione per l’Italia. Pero’ mi meraviglio che lei sia stupito delle differenze con la nostra Italia .

Lei parli di uomini di una statura imparagonabile con i nostri uomini politici attuali .
Come può pensare di trovare nel nostro paese statisti che dimentichino il loro interesse personale per quello del nostro paese?

Ogni giorno abbiamo uno scandalo, non importa se destra a sinistra. Adesso anche il parlamento è deligittimato e questo succede perche era evidente che tutti i partiti erano interessati a non cambiare niente per garantirsi il controllo del sistema attraverso sempre le stesse persone nel parlamento, nelle aziende, negli enti pubblici, nelle banche .
Alle speranze (sto scherzando ) per una nuova legge elettorale per le parole determinate, chiare, da vero grande statista di Alfano che dichiara “finalmente adesso non ci saranno piu scuse ” il giorno dopo si crea il problema da dove si deve iniziare: Camera o Senato ? e via discussioni ,risse verbali ……

Dicevo le persone sono sempre le stesse, al massimo le fanno ruotare. Oggi a questo riguardo leggevo dello scandalo Formez e delle spiegazioni del suo presidente, ieri del numero di disoccupati in Italia e della riduzione al 7% del tasso di disoccupazione americano. (il piu basso degli ultimi 5 anni)

Pero Letta si sente soddisfatto per quello che è stato fatto!!!! Ma se avessimo idee contrarie stiamo tranquilli; adesso le cose cambieranno perche passera’ all’attacco lui, uomo dalle palle di acciaio.
Scusi lo sfogo,
Mario G. Milano

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Caro De Carlo,
per fortuite cicostanze ho seguito da vicino la situazione post apharteid in Sud Africa e post dittatura in Cile. Concordo con le sue valutazioni su due sitazioni del tutto assimilabili in cui non erano assenti i fautori di tendenze radicali ( Winnie Mandela) e gruppi militanti di estrema sinistra del Cile e del subcontinente dell’America meridionale.
Decisivo in entrambi i casi fu, a mio parere il non volere letteralmente distruggere l’economia ed il contributo intellettuale ed imprenditoriale di importanti ma minoritari spaccati delle popolazioni di tali paesi.
La scelta radicale avrebbe portato al caos civile ad eccidi senza fine e a fughe bibliche.

La situazione italiana differisce sostanzialmente perche’ non siamo in presenza dei fatti storicamente così significativi come quelli africani e sudamericani. Inoltre non siamo in presenza di gioiellini economici come il sistema economico sudafricano che al momento era in pieno sviluppo nonostante l’apharteid ed il bellissimo modello friedmaniano dell’economia cilena fondato e voluto da Pinochet con grande realismo e lungimiranza.( a Cesare quello che e’ di Cesare.

Quanto pero’ colpisce di piu’ e’ che di fronte alla crisi in Italia si sia voluto seguire una politica economica restrittiva e non espansiva, che non si sia voluto intervenire adeguatamente sulla contrazione della spesa statale, e che si sia ricercato il pareggio del bilancio soprattutto attraverso la severissima punizione fiscale della classe media e segnatamente dei percettori di reddito fisso ed dei possesori di beni. Ciò sta producendo una conflittualita’ sociale che ha gia’ distrutto gran parte della nostra economia e che tra breve finira’ per distruggere il resto
Enrico Guicciardi

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A mia volta concordo con l’analisi dell’Ambasciatore Enrico Guicciardi, che per mezzo secolo ha servito la nostra diplomazia ricoprendo incarichi importanti in diversi Paesi. Ecco perché sono così pessimista sulle possibilità di una sollecita ripresa in Italia.
E concordo anche con le sconsolate considerazioni del lettore di Milano. Mandela è stato un gigante della storia. L’Italia può contare solo su nani irresponsabili.