Sedia a ruote – poesia dedicata ai disabili
in
Cronaca
Sono immobile eppure mi muovo,.
corro, volo, salto,
m’innalzo con la mia fantasia
e raggiungo vette altissime.
Da lì vedo la mia voglia di rivincite,
l’autenticità di essere me stesso,
lontano da quel che sono
ma vicino alla mia pura sensibilità.
A volte vedo gli altri
correre da fermi con i pensieri inariditi,
che fingono di capirmi
con il loro falso compianto
di chi non vola più o, peggio, non hai mai volato.
Dalla mia sedia a ruote spuntano le ali,
faccio capriole nella mente,
mi piaccio e capisco:
che è meglio avere un corpo senza corpo
che una testa senza testa.
Ermanno Eandi
www.eandiermanno.it