image“Immaginate un futuro nel quale l’America mantiene in carcere persone che non sono state accusate di nessun crimine, e che sono detenute in un territorio che non e’ parte del nostro paese. E’ questo quello che siamo? E’ questa l’America che vogliamo lasciare ai nostri figli?”.

Barack Obama ci riprova. “Come presidente _ dice _ ho provato a chiudere Guantanamo. Ho fatto trasferire 67 detenuti prima che il Congresso ci imponesse restrizioni che di fatto ci impediscono di proseguire il rilascio di altri prigionieri. Restrizioni che non hanno senso. E del resto il presidente Bush, con il supporto del congresso, trasferi’ ben 530 detenuti di Guantanamo. L’America ha processato migliaia di terroristi. E non c’e’ giustificazione politica perche’ il Congresso ci impedisca di chiudere una prigione che non avrebbe mai dovuto essere aperta”.

Bene ma ancora toppo poco, troppo tardi. Anche nella revisione della sua strategia antiterrorismo il presidente Obama resta prigioniero della sua debolezza politica e delle sue contraddizioni. Il discorso di ieri alla  National Defence University e’ al tempo stesso promettente e deludente. Promettente perche’ affronta con una ottica diversa la delicata la questione degli attacchi con i droni, prefigurando che il loro usa dovra’ in futuro essere affidato ai militari e non piu’ alla Cia. e deludente per quantio riguarda Guantanamo. La prigione nata nel 2001 per ospitare i presunti responsabili della “guerra al terrore” resta un buco nero con i suoi 166 detenuti che sono costati nel solo 2012 ben 150 milioni di dollari. Di loro 85 potrebbero essere trasferiti subito, non ci sono prove contro di loro, ma il Congresso frena. Obama dice che vuole iniziare a trasferire i 56 yemeniti per i quali non ci sono piu’ evidenze che richiedono una loro permanenza a Guantanamo. Sarebbe un primo passo _ nelle intenzioni di Obama _ verso una chiusura della prigione che e’ una offesa a quei stessi principi costituzionali dei quali l’America e’ orgogliosa. Ma tra volere e potere c’e’ di mezzo il Congresso. La volonta’ di Obama e’ resa fragile dai numeri della sua maggioranza.  Obama vorrebbe, ma non puo’ forzare la mano.

E cosí l’America continua a rinviare la chiusura di una prigione nella quale si offendono i principi del diritto, non si fa giustizia e si offrono ai terroristi di mezzo mondo ulteriori pretesti per giustificare la loro attivita’. E questo e’ il paradosso piu grande: che Guantanamo non solo è intollerabile, é anche un danno agli interessi dell’America e dei paesi democratici.