Sullo smog parliamoci chiaro. Prima che le piogge si portino via il tema. E tutto resti esattamente come prima, come lo scorso anno e l’hanno prima ancora. Invece di misure palliativo buone solo per fare ammuina, facciamo qualcosa di concreto ed efficiente contro le pm10 e pm 2.5.

Ad esempio vietiamo le caldaie e stufe a biomasse (in grande crescita negli ultimi anni) nelle aree urbane e comunque in Pianura Padana. A Milano sono responsabili del 35% delle emissioni di pm2.5. Il 35%! Riconvertiamole a metano. Limitare urbi et orbi la temperatura di due gradi nelle abitazioni private e non è facile, dirigista e qualunquista, ma è totalmente inapplicabile perché al di la di qualche intervento spot nessuno controllerà mai, oltre che scientificamente sbagliato perché mischia in un calderone pani e pesci, impianti inquinanti o molto inquinanti (biomasse, gasolio, carbone etc) e poco inquinanti (metano). Ma la gente che ne sa? E così facciamo (fanno..) demagogia. Blocchiamo i riscaldamenti veramente inquinanti invece, almeno nelle aree urbane o climaticamente sfavorite alla dispersione degli inquinanti.

E poi favoriamo il trasporto pubblico locale con um mix di incentivi (io sono per i trasporti pubblici locali GRATIS pagati con sovrattassa di circolazione su auto non elettriche, a metano o a gpl) e divieti. Sostituiamo tutti i vecchi bus a gasolio con bus a metano o elettrici. Compriamo (molti) più bus e filobus. Costruiamo metro e tram e piste ciclabili. Servono alternative vere all’auto e ai motorini. E convenzioni con Trenitalia (come ha fatto la regione Emilia Romagna) o altre società di trasporto per rinnovare i treni del trasporto locale. Questo si che avrebbe un impatto.

Certo, servono soldi, soldi veri, decine di miliardi di euro, per adeguare il trasporto pubblico locale dopo decenni di menefreghismo. E poi, sul trasporto privato incentiviamo la mobilità elettrica favorendo l’installazione di colonnine di ricarica e iniziando a convertire all’elettrico, o all’ibrido, le flotte e più alta percorrenza, come i taxi. E creiamo un sistema di distribuzione merci integrato (con “ultime miglia” effettuete con mezzi elettrici) nelle nostre città. Ma questo e non altro serve: interventi mirati e decisi. Per i quali servono soldi.

Il resto son chiacchere. Aria fritta.