A costo di essere considerati un po’ retrò, lo scriviamo perché proprio non ce la facciamo a rispettare il silenzio: ma che ci fanno quegli uomini (per altro potenti, potentissimi), conciati così?

 Ma chi glielo fa fare? Pensano forse che quelle improponibili camicie da allegri boscaioli ce li rendano più simpatici e alla mano?

Per la seconda volta nel giro di poco tempo abbiamo dovuto sopportare che capi di Stato (prima) e leader delle nuove tecnologie (adesso) sfoggiassero, complice forse la moda informale americana,  abbigliamenti “casual” convinti (ma da chi?) che l’abito non faccia il monaco e che anche con queste imbarazzanti mise possono apparire credibili.

Il nostro premier Mario Monti, poi, che ha fatto della serietà il suo tratto distintivo e che grazie a ciò ha scalato gradini nella scala della considerazione mondiale  ha dovuto (pensiamo sinceramente a malincuore)  adeguarsi all’andazzo sfoggiando una giacca pincipe di Galles priva addirittura della cravatta.  Da non crederci, se pensiamo che dopo la lunga e ubriacante stagione delle bandane, avevamo riscoperto lo stile sobrio e sotto traccia di un bel completo grigio fumo accompagnato in inverno dal loden d’ordinanza.

E se i maschi dell’incontro nell’Idaho si sono fatti segnalare per giacche sportive e jeans  aderenti (su fisici tutt’altro che da copertina), un velo di imbarazzante silenzio è il caso di stenderlo sull’abitino a stelle e strisce della signora Bloomberg (moglie del sindaco di New York) o il completo da trekking della compagna del cofondatore di Google.

Visto che parliamo di gente milionaria è evidente che si tratta di un problema di gusto. Che non non ce l’hai, non puoi comprarlo in borsa.

Laura.Fasano@ilgiorno.net