Ho letto che una scuola del Torinese avrebbe deciso di non accettare fra i suoi alunni ragazzi handicappati perché non attrezzata ad ospitarli. Una provocazione? Anche, ma soprattutto un modo per tutelare gli altri studenti e il personale dell’istituto. Il problema è serio e riguarda tutti. Le scuole dovrebbero essere messe nelle condizioni di poter aiutare i ragazzi con handicap, rendendo la vita meno complicata a tutti.

Andrea G., Milano
QUELLO CHE SI leva da tutte le scuole del Paese è effettivamente un grido di dolore, altro che discriminazione. Da tutta Italia, nel corso dell’anno appena concluso, sono giunte notizie di alunni disabili, in gran parte delle classi dell’obbligo, cui l’assistenza a scuola è stata ridotta, trasformata se non addirittura
cancellata. Colpa dei tagli ai fondi, colpa della solita crisi. A farne le spese sono stati gli alunni diversamente abili, le loro famiglie e gli altri ragazzi che, trovandosi a scuola con un compagno autistico o su una sedia a rotelle, non hanno imparato a percepirne la ricchezza di cui sono portatori, ma al contrario ne hanno subito solo le conseguenze negative. Con il risultato che chi ha responsabilità nella gestione complessiva dell’istituto ha preferito alzare bandiera bianca, sfidando polemiche e insulti.
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