Ora lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, meglio conosciuto con la sigla Isis, sta reclutando in Siria bambini-kamikaze.Questo dà l’idea della pericolosità di questa organizzazione militare, allontanata perché troppo cruenta perfino da Bin Laden. Europa e Usa devono distruggere l’Isis con tutti i mezzi e le alleanze possibili prima che sia troppo tardi: non c’è trattativa possibile con questi macellai.
Sandro Matera, ilgiorno.it 

Bambini di 10 anni. Poco meno o poco più. Non importa. L’Isis non guarda in faccia nessuno e recluta piccoli innocenti per poi addestrarli nei loro campi. Ripetutamente. Uno «spettacolo comune, abituale». Facce tragiche di un’unica medaglia. Bambini costretti ad unirsi ai campi di addestramento dello Stato islamico in Siria. Bambini indifesi. Bambini che hanno come unica colpa quella di essere nati nel posto sbagliato. La notizia del coinvolgimento attivo dei minori, di per sé inquietante, getta una luce ancora più sinistra sulle immagini sempre più frequenti postate su siti e social legati ai fondamentalisti, in cui si vedono piccoli precocemente indottrinati, alle prese con finte decapitazioni di bambole o pupazzi, un chiaro gesto di emulazione della barbara esecuzione del giornalista americano James Foley.  A 10 anni per questi piccoli la guerra non è un gioco, non è virtuale, è quella vera, terribile, lastricata di odio, morte, sangue, atrocità. La pace, allora, dovrebbe cominciare con un sistema scolastico di qualità, al quale possano accedere tutti i bambini. Evitando loro di dover imbracciare un fucile.
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