LA MORTE dell’orsa è stata un’esecuzione annunciata camuffata da anestesia sbagliata. Si era capito dall’inizio che era questa la fine che volevano facesse.  Raffa, ilgiorno.it

NON HO CAPITO perché si dovesse catturare questa orsa. Era con i cuccioli e un uomo le si è avvicinato, cosa avrebbe dovuto fare? Non riusciamo nemmeno a narcotizzare un’orsa senza ucciderla. Ospite, ilgiorno.it

OGNI ANIMALE ha un preciso compito affidatogli da madre natura, ovvero, garantire la vita, riprodursi, proteggere le creature fragili della propria specie. Dunque, anche gli orsi. Due zampate a un escursionista che si ripara dietro un albero per vedere i cuccioli dell’orsa, sono davvero poca cosa e non sono il sintomo della pericolosità di un plantigrado… Eppure in Trentino si è voluto rispondere emotivamente alle paure ataviche di una parte ignorante della popolazione, scatenando una caccia senza tregua e senza pietà nei confronti di Daniza e rinunciando a informare seriamente la gente e a farle capire che, soprattutto, si deve ricostruire un rapporto con la natura andato perduto. Provocatoriamente ci piacerebbe sapere quante persone sono state uccise da un orso negli ultimi 50 anni in Italia. Non troveremo caduti per mano di plantigradi. Eppure fin dall’inizio la vicenda è stata viziata da un approccio scorretto che rispondeva solo ad una logica di pancia indegna di un Paese civile.

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