Da ieri la maggior parte dei ragazzi italiani («benedetti» anche dai ministri che hanno voluto far loro visita beneaugurante) sono tornati a scuola e hanno ripreso, dopo le solite lunghe vacanze, la loro quotidianità. Da qualche tempo però quello che dovrebbe essere considerato normale viene celebrato con un’euforia francamente incomprensibile. Va bene l’emozione dei primini, ma tutti gli altri…? Lettera firmata, Milano

 

C’È DI PEGGIO (dell’euforia) ed è la paura. Secondo gli studiosi dei comportamenti adolescenziali prima del rientro in classe i nostri ragazzi sembrano degli zombi con lo stomaco chiuso e il nodo in gola. Spesso si tratta del semplice desiderio di restare in vacanza. Quasi 4 ragazzi su 10 hanno risposto infatti che non vogliono cambiare le loro abitudini: svegliarsi senza orari e godersi il tempo libero. Ma c’è anche chi ammette di aver paura del rientro perché non ha svolto i compiti. Se infatti nei tre mesi di vacanza non si è fatto nulla l’ansia cresce. Non solo per la paura di farsi trovare impreparati dal prof, ma anche perché ci si è tenuti lontani dalla scuola per molto tempo ed ora bisogna rientrarci in contatto. Spetta ai genitori il compito più delicato: inutile sgridare i figli con frasi severe accusandoli ora di non aver fatto nulla tutta l’estate. Ci sarà tempo, dopo, per richiamarli ai quotidiani doveri. [email protected]