Barbie vestite come la Vergine Maria o un Ken che veste i panni di Gesù: dopo aver letto questa notizia penso proprio che non ci sia limite al peggio. E mi domando: che differenza c’è tra provocazione e cattivo gusto? In questo caso forse il confine è stato ampiamente superato. Meno male che la Chiesa è scesa subito in campo contestando pesantemente questa sorprendente iniziativa. Lettera firmata, Milano

SORPRENDENTE senza dubbio, perché una cosa è l’impegnativa apertura del papa sui temi etici (come la comunione ai divorziati), un’altra è utilizzare la religione a fine di marketing. L’idea, veramente balzana, è venuta a due artisti argentini autori di una originale collezione di bambole ispirate alle religioni di tutto il mondo, compresa quella cristiana. La scelta evidentemente non poteva non suscitare la reazione delle gerarchie ecclesiastiche: la religione – ci si è domandati – è davvero così di plastica che si può ridurre la devozione a oggettistica? La polemica dei vescovi ha riguardato anche la scelta di non creare bambole vestite come Maometto per non urtare la sensibilità religiosa dei musulmani. In base a quale discrezione e attenzione la Madonna sì e Maometto no? Da parte nostra speriamo proprio che la Barbie-madonna non arrivi nei nostri negozi. [email protected]