A chi dobbiamo attribuire la responsabilità di questi morti nel Canale di Sicilia? Alla politica italiana che ha chiuso l’operazione Mare nostrum per ragioni sue interne di rapporto maggioranza/minoranza? O all’Europa che con l’Operazione Triton ha sostituito quella di Mare Nostrum con molti meno mezzi e risorse e con la sola finalità di controllare, ma non di salvare vite umane? Oppure al disumano razzismo di alcune forze politiche italiane?
Astrid, ilgiorno.it

Avevano detto nell’ottobre 2013: «Non succederà più». In quell’occasione i principali esponenti politici italiani ed europei, sull’onda dell’emozione, espressero la volontà di mettere in atto nuove politiche per impedire ulteriori stragi. Subito dopo, il governo italiano diede il via all’operazione «Mare nostrum», per il rafforzamento del controllo in mare nel soccorso dei migranti in difficoltà. A fine 2014 la conclusione dell’operazione che non ha certo coinciso con la fine dei viaggi della speranza. Per colpa di trafficanti senza scrupoli, i profughi continuano infatti a partire su misere carrette del mare. Solo che nessuno ne parla. Allontanando i soccorsi non si fermano le tragedie: l’effetto è solo quello di nasconderle agli occhi di tutti. Con «Triton» ci si accorge di quelle imbarcazioni solo quando giungono vicino alle nostre coste. Ma allora, come è avvenuto lunedì, è troppo tardi. Se le cattive condizioni meteorologiche hanno causato il naufragio, sono le scelte politiche dell’Europa le cause profonde che determinano le stragi.
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