UNA MANIFESTAZIONE internazionale di questo genere che si tiene in Italia, con decine di milioni di visitatori stranieri, dovrebbe pubblicizzare ed esportare tutto ciò che è italiano, compreso ciò che riguarda l’alimentazione. Lo straniero che vieni qui deve approcciare le tagliatelle e i tortellini, che dopo verranno sperabilmente esportati a casa sua. Cosa ci serve fare famigliarizzare i visitatori esteri con la carne di serpente e le cavallette? Pippo100, ilgiorno.it

IL TEMA di Expo è una nuova grande sfida: è possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente (anche per gli 850 milioni di affamati) e sostenibile? Milano sarà il luogo delle domande, delle idee e delle soluzioni. Scienziati, imprese, governi e cittadini di tutto il mondo penseranno ad un pianeta dove natura e sviluppo possano svilupparsi in armonia. Per sei mesi i Paesi partecipanti metteranno in mostra le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradizioni, la creatività del cibo. Insomma, un parco giochi del gusto. Uno spettacolo di arte e tecnologia tra percorsi tematici, acqua e verde, habitat di tutti i continenti. Ma anche divertimento, tendenze e stili di vita. Allora vale la pena esserci, anche – perché no – per scoprire cibi e sapori differenti. E per avere l’ennesima conferma che le nostre tagliatelle (e non solo) sono imbattibili. E debbono essere conosciute dal mondo intero. [email protected]