Sono contento che lo Spread sia sotto controllo e che l’Istat dica che per la prima volta c’è qualche timido segnale di ripresa… La realtà purtroppo è che la gente normale questi miglioramenti non li sente ancora. Giorgio da Lodi, ilgiorno.it

Quella dell’Istat sul Pil positivo è una previsione. Ovviamente ci auguriamo tutti che sia così dato che ne abbiamo le tasche piene della crisi… Ma aspetterei a cantar vittoria. Elena D., ilgiorno.it

È COSÌ: lo spread è sceso sotto i 100 punti base, ai minimi da cinque anni a questa parte, e l’Italia comincia a dare segnali di crescita dopo tre anni e mezzo di recessione. Twitta, come al solito entusiasta, Renzi: in realtà per centrare questo obiettivo sono stati decisivi la congiuntura, il greggio ai minimi e il nuovo intervento della Bce (nonché il lavoro «sporco» fatto dai due governi precedenti) . Ieri l’Istat ci raccontava anche come il clima nel Paese stia cambiando: a febbraio l’indice di fiducia delle imprese ha raggiunto il valore più alto da gennaio 2011 e quello dei consumatori addirittura da giugno 2002. Sono piccoli segnali (hanno ragione i lettori, inutile lasciarci andare ad eccessivi entusiasmi), ma importanti, come pure i mutui e le prime assunzioni a tempo indeterminato. Il problema vero è però che non è stata fatta sul serio la Spending review. E così, senza la revisione della spesa,non si può pensare ad alcuna manovra di alleggerimento fiscale. Quando sarà, in questo campo, la renziana «volta buona»?

[email protected]