Una bimba di 4 anni, con lo sguardo impaurito e quelle manine alzate tipiche di chi si arrende: è lo scatto che sta facendo il giro del web, divenendo il simbolo di una guerra terribile, quella in Siria. Nessun bambino al mondo dovrebbe avere un sguardo terrorizzato… poi a quattro anni si dovrebbe solo ridere e giocare. Io non capirò mai e non riesco ad accettare la cattiveria umana, è una cosa che mi fa impazzire. Tanya, ilgiorno.it

 

PER MOLTI BAMBINI siriani l’educazione a tempo pieno è un lusso: la maggior parte dei piccoli in età scolare non riceve alcuna forma di educazione e solo 340mila sono coinvolti in programmi di educazione informale. Per loro la normalità è la guerra e così sta facendo il giro del web la foto di una bambinetta, che si arrende davanti al flash del fotografo, alza i pugnetti uniti sulla testa, stringe le labbra in un accenno di pianto senza lacrime, per farsi catturare dal nemico come se aspettasse quel momento da quando è nata. Bimbi nati e cresciuti sotto le bombe che pagano il prezzo più alto della violenza, che si porteranno dietro per tutta vita i traumi e gli choc subiti, sempre che riescano a sopravvivere. E pensare che l’educazione potrebbe trasformare il futuro dei bimbi, oltre a contribuire alla crescita economica del Paese. Ma senza ingenti investimenti da parte della comunità internazionale le prospettive di guardare ad un futuro prospero e pacifico, sono sconfortanti.

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