GRIDA, insulti e alla fine le sberle. Un gruppo di ultrà ha assalito i giocatori del Cagliari mentre si trovavano in ritiro per preparare la partita con il Napoli. E qualche ora dopo lo stadio di Varese è stato preso d’assalto, da un gruppo di vandali che ha danneggiato in vari punti il campo da gioco. Si tratta probabilmente di un’azione dimostrativa degli ultras più accesi. E qualcuno ha ancora il coraggio di difendere il calcio? Massimo Guadagni, Milano

PEGGIO DI UN BOLLETTINO di guerra. Dopo gli striscioni della vergogna all’Olimpico e la rottura tra Pallotta e gli “idiots” della Curva Sud, gli assalti violenti dei sedicenti tifosi cagliaritani e varesini. Il calcio tocca il fondo e per l’ennesima volta ci si domanda che fare? Non si può certo condividere chi sostiene che debbano essere chiusi gli stadi, ma bisogna isolare i violenti (cosa che non viene quasi mai fatta) e non penalizzare decine di migliaia di persone perbene. In questi anni hanno messo tornelli, videosorveglianza, biglietti nominativi, filtraggi . In nessun altro Paese è così. Chiunque frequenti gli stadi sa che fanno togliere le scarpe ai bambini e svuotare le bottigliette, poi però negli stadi entrano senza problemi petardi e striscioni. La verità è che lo Stato ha rinunciato a fare ordine pubblico.  Perché è inutile aggiungere nuove norme se non si è in grado di fare rispettare quelle che già ci sono. [email protected]