A quanto pare la vicenda del povero studente padovano ha preso davvero una piega inquietante. Ci vuole tanto a mettere sotto torchio per 24 ore quattro studenti finché non cantano? Ma come pensate di far confessare dei criminali o dei terroristi se non siete nemmeno capaci di far crollare degli studenti delle superiori? E intanto i professori? Dove erano e cosa facevano in quella notte di follia fra i corridoi dell’hotel. Clara F. giorno.it

DOMANDE legittime quelle della lettrice che in questi giorni almeno una volta ci siamo posti anche noi… Perché quello che poteva apparire all’inizio solo un mortale infortunio si è rivelato con il passare delle ore qualcosa di molto peggio (goliardata o festino degenerato) trascinando tutti noi «spettatori» a domandarci quale tipo di maturità abbiano i ragazzi d’oggi e che genere di controllo si eserciti nelle nostre scuole. Non sappiamo se il silenzio assordante che circonda questa triste vicenda sia imposto dagli inquirenti, che cercano di far luce sull’accaduto e sugli eventuali responsabili, ma l’omertà che fin dalle prime ore respiriamo intorno all’accaduto non ci piace. E domandiamo agli insegnanti, che avrebbero dovuto sorvegliare questi studenti, e ai compagni di Domenico: come potete continuare a nascondervi? Pare un silenzio imposto col terrore: chi parla è un uomo morto. Un tragico patto di sangue senza un barlume di speranza. [email protected]