Più leggo e approfondisco la storia dei due fidanzati che buttavano acido sugli ex ragazzi della giovane e più mi domando angosciata: ma come non si sono accorti, chi stava vicino a loro, che nella testa di quei ragazzi qualcosa non andava più? Forse si sarebbero potuti fermare e salvarli. Adesso , dopo tutto il male che hanno fatto, meritano di restare in galera per molto, molto tempo. Non è tempo di perdono. Maria, da il giorno.net

LA FUTILITÀ è il tragico filo conduttore di tutta questa storia, così come ciò che atterrisce – non solo la lettrice – è la sproporzione tra gli orribili gesti compiuti nei confronti delle vittime, definitivi e mutilanti, e l’assurdo atto d’amore dei due protagonisti. Se non fossero stati fermati, avrebbero proseguito perché sono serial killer, con uno sprezzo assoluto per i fondamentali valori comuni alla specie umana. Il quadro che in questi mesi ci siamo fatti di Martina e Alexander è inquietante, perché non si limita agli agguati, ma anche al loro modo di vivere e vedere le cose, quasi da malati mentali. E per questo è necessario che vengano curati. Non si tratta di mancanza di empatia nei confronti di due ragazzi che hanno, fra l’altro, poco più di vent’anni e dunque la possibilità di riscatto, ma di manifestare la solidarietà e l’affetto nei confronti delle loro vittime. Alle quali (a loro sì, realmente) deve essere data l’opportunità di ricominciare sapendo di avere avuto giustizia. [email protected]