Certo, ne avremmo volute a centinaia di migliaia per gridare il loro no alla violenza e condannare senza se e senza ma il terrorismo cieco dell’Isis. E invece possiamo parlare al massimo di centinaia di manifestanti. La minoranza dei partecipanti naturalmente ha dato la stura alle critiche e alle polemiche. In realtà quelle (poche) presenze nelle piazze italiane hanno avuto un’importanza fondamentale, da non disperdere. Lettera firmata, Milano

CHE «I MUSULMANI non siano tutti fondamentalisti» è un’affermazione tanto vera quanto vuota. Perché il fatto che la stragrande maggioranza di loro non sia tagliagole non può essere argomento sufficiente per sollevare la comunità islamica dal prendere parte attiva alla guerra. Ecco, che i musulmani siano per lo più pacifici e tolleranti non può costituire un alibi per l’inazione. Perché è comunque dentro la grande e frammentata comunità islamica che il fondamentalismo trova in qualche angolo terreno fertile e spetta anche (ovviamente non solo) a quella grande comunità prosciugargli il terreno intorno. Che oggi quegli islamici scendano in piazza per dissociarsi dal Califfo è qualcosa che ci fa piacere, ma che non ci basta. Anche se nessuno pretende che i nuovi arrivati brucino le tappe. [email protected]