A Parigi si apre Cop21, la conferenza sul clima, che vedrà i Paesi di tutto il mondo discutere del futuro del nostro pianeta. Contemporaneamente in tutto il mondo si terranno tante marce per dire basta allo sfruttamento infinito della Terra. In tempo di paure terroristiche temevo che questo appuntamento finisse sottovalutato. Invece pare che ci sia voglia di parlarne ma la domanda è: ci sarà voglia di fare qualcosa? Pino

MAI COME quest’anno ci siamo resi conto di come il clima sia impazzito. E ciò sta avvenendo perché l’uomo ha deciso che sia così, perché pretende che la media climatica venga rispettata come se vivessimo in una bolla d’aria uniforme. Ma attenzione, il cambiamento climatico in atto modificherà le nostre abitudini. Nessuno scienziato potrà affermare con certezza le cause, ma con dati alla mano, qualcosa del clima terrestre è già cambiato in questo ventennio. Il minimo ora che si chiede alla convention di Parigi è un accordo (non di facciata) per la riduzione di emissioni di Co2. Step necessario per evitare il passaggio del punto di non ritorno. Perché è ormai chiaro che il calore che si accumula nell’atmosfera trova sfogo negli eventi estremi che sconquassano il pianeta. E così, anche in Italia dovremo abituarci a un’altalena di alluvioni e siccità. E il conto dei danni sarà salato. [email protected]