Ha fatto bene la giovane ricercatrice Roberta D’Alessandro a dire al ministro dell’istruzione Giannini di non vantarsi dei suoi successi. Guardando i dati c’è poco da esultare. Soltanto 13 ricercatori resteranno in Italia a sviluppare i loro progetti. La maggior parte di loro lo farà all’estero. Cervelli in fuga per scelta o necessità, che da tempo hanno lasciato il nostro Paese per altri lidi. Non arrivano mai aiuti a chi lavora sodo per la ricerca, quella vera. Miriam, ilgiorno.it

UN VERO e proprio atto d’accusa al sistema dell’istruzione italico quello lanciato dalla ricercatrice. Un autentico autogol per la ministra, che i social (e non poteva essere diversamente) hanno subito amplificato. Sarebbe però bastato alla Giannini scorrere le pagine del documento per evitare la gaffe e accorgersi che, se è vero che l’Italia è terza nella classifica dei vincitori, è agli ultimi posti per percentuale di borsisti residenti in patria. Solo Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria e Slovacchia fanno peggio di noi in Europa. E c’è anche di peggio: Roberta D’Alessandro, insieme ad altri 16 colleghi, porterà adesso le sue idee (e anche i suoi fondi) all’estero. Mentre nessuno straniero arriverà in Italia per sviluppare il suo progetto. Il saldo insomma è ampiamente negativo e la ricerca (e la ministra) italiana hanno ben poco da festeggiare. [email protected]