ADESSO è ufficiale sarà Federica Pellegrini la portabandiera alle Olimpiadi di Rio. È il coronamento di anni ed anni di carriera fatti di grandissime vittorie ma anche di cocenti sconfitte in cui oltre all’atleta abbiamo avuto modo di conoscere la donna con le sue qualità, e le sue debolezze. Una gran bella soddisfazione se pensiamo che lo sport al femminile è ancora dilettantistico e sono ancora duri a morire tanti pregiudizi.

Giovanna G. Milano

COSÌ LONTANA eppure così vicina. Siderale, come solo una campionessa olimpica può essere mentre canta l’Inno nazionale dal gradino più alto del podio facendoti sentire sotto pelle l’orgoglio di essere italiana. Collezionista di vittorie anche sofferte, come è giusto che sia perché “sport” e “vita” non siano solo parole. Negli anni Federica Pellegrini ha saputo conquistare, oltre al podio, anche la scena mediatica. Perché dietro ai risultati si intuisce una personalità che non può lasciare indifferenti. E da lì a diventare personaggio il passo è breve. Federica più che l’ultima è l’unica diva dello sport italiano, l’unica atleta a cui è riuscita una sintesi trasversale tra le due grandi passioni nazionali: lo sport (soprattutto quando si vince e lei vince, oh se vince) e il gossip, l’antica arte italica del pettegolezzo. Il guaio con Federica è che ci siamo abituati troppo bene. Andiamo all’Olimpiade nella sua scia e in questa, speriamo, vogliamo, pretendiamo, che restino, a distanza, anche le avversarie. E sarà così anche a Rio.
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